Seggio all'Ars conteso per un pugno di voti: battaglia legale

Seggio all’Ars conteso per un pugno di voti: battaglia legale

Due candidati, 15 preferenze di differenza

PALERMO – Nuovo capitolo della battaglia giudiziaria per un seggio all’Ars. Giuseppe Marletta per un pugno di voti, appena 15, è stato battuto da Andrea Messina, poi nominato assessore alle Autonomie locali nella giunta Schifani. Entrambi erano candidati nella lista della Dc di Totò Cuffaro in provincia di Catania.

Marletta, assistito dagli avvocati Emilio Castorina e Antonio Fazio, aveva già fatto ricorso al Tar e ora ci riprova al Cga. Il Tribunale amministrativo, pur non accogliendo tutti i motivi del ricorso, ha chiesto di riconteggiare solo parzialmente i voti.

Tra i punti non ammessi del ricorso c’è quello in cui Marletta ha indicato come prova dell’erroneo conteggio la dichiarazione di un rappresentante di lista di un altro partito, Fratelli d’Italia, il quale ha sostenuto che nella sezione 7 di San Giovanni La Punta a Messina, assistito dagli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, sarebbero stati assegnati 75 voti anziché i reali 67.

Il Tar ha stabilito che le dichiarazioni sostitutive dei rappresentanti di lista sono “prove inammissibili nel giudizio elettorale”, nel caso in cui “attestino fatti avvenuti in loro presenza ma non immediatamente verbalizzati”. Marletta non ci sta e ha fatto ricorso al Cga. La notizia si apprende nel giorno in cui si registra un cambio all’Ars.


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