Politica

Ars, sulle Province la maggioranza va sotto: è ‘caccia’ ai franchi tiratori

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31 Luglio 2024, 18:45

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PALERMO – I malumori erano nell’aria, ma probabilmente nessuno si aspettava un tonfo così clamoroso. Il disegno di legge sulle province fallisce alla prima prova, con l’Assemblea regionale siciliana che a scrutinio segreto ha approvato un emendamento soppressivo dell’articolo 1 per appena un voto.

Un colpo di spugna cha fa cadere l’intero ddl: fra le grida festanti delle opposizioni, il presidente di turno Nuccio Di Paola è stato costretto a sospendere i lavori, convocando i capigruppo.

Alla fine la soluzione è semplice ma non indolore: l’Aula ha approvato un emendamento stralcio del presidente della prima commissione, Ignazio Abbate, che fissa una finestra temporale di un mese, tra l’1 e il 31 dicembre, per le elezioni di secondo livello.

Il resto del ddl, sul quale non c’era comunione d’intenti tra le varie anime della maggioranza, viene rimandato ad un altro ddl autonomo che inizierà il suo corso a settembre.

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Un modo per salvare il salvabile, anche se rimane lo scivolone della maggioranza di centrodestra che ha tentato una prova di forza andata gambe all’aria.

La riforma, infatti, era diventata ben più ampia di quanto previsto inizialmente, includendo una serie di norme su composizioni delle giunte, status dei consiglieri comunali e perfino una sanatoria sugli aumenti a quelli di circoscrizione.

Troppo per le opposizioni ma anche, evidentemente, per qualcuno della maggioranza. L’emendamento soppressivo, presentato da De Luca, passa con 31 sì e 30 no e nel centrodestra adesso è scattata la caccia ai franchi tiratori. Un passo falso che arriva dopo il via libera alla manovra che aveva fatto esultare il governo, costretto adesso a fare i conti con lo stop alle Province che al momento vengono rette dai commissari regionali.

Pubblicato il

31 Luglio 2024, 18:45

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