14 Maggio 2013, 15:21
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PALERMO – Arte, bioetica, ricerca, musica, libri e cultura. Nasce in città, su iniziativa dell’associazione Flavio Beninati e da un’idea dell’avvocato Carla Garofalo, dell’artista Manfredi Beninati e della giornalista Tiziana Lo Porto, un intero palazzo dedicato a Flavio Beninati, investigatore privato morto il 14 maggio 2006, dopo un mese di coma.
Totalmente autofinanziata e no profit, l’associazione Beninati trova nella vendita di oggetti prodotti da amici artisti e nelle eventuali sponsorizzazioni e donazioni di privati l’unica forma di sostentamento. “Questa associazione è nata da una tragedia, la morte di mio figlio, ma sarà l’unica ragione della mia vita – dice Carla Garofalo, madre di Flavio – un modo per riscattare una vita negata”. La Garofalo spiega, poi, che mentre il figlio si trovava in coma non era stata data a nessuno la possibilità di vederlo e Flavio non aveva avuto contatti con il mondo esterno. “Noi siamo convinti che durante il coma si sia coscienti e gli studi di scienza degli ultimi anni lo stanno dimostrando”.
Sorto in via Quintino Sella, il palazzo si sviluppa per quattro piani. Al suo interno una biblioteca con migliaia di volumi presto fruibili al pubblico, una videoteca, una casa editrice, una web radio in cui verrano trasmessi autori classici, interviste e registrazioni rare. Nella biblioteca vi sarà inoltre uno spazio adibito ad un caffè letterario, uno dedicato ai piccoli e una sala lettura e scrittura. Ma anche un angolo per la proiezione DVD con supporto per i non vedenti. Nello scantinato, invece, accanto ad un bellissimo chiosco di piante, due laboratori, uno d’arte e uno d’incisione, e una sala conferenza multimediale.
Il palazzo, dalle pareti totalmente bianche, diventerà presto un’opera d’arte. “Ogni stanza sarà un museo vivente. Ogni parete si trasformerà in un quadro ma ospiterà solo con artisti internazionali”, tiene a precisare Manfredi Beninati. Composto da due segmenti, lo spazio che apre le porte alla città sarà costituito dalla Lettera F, in cui verranno approfonditi i temi della bioetica, del coma dell’etica di fine vita, e dall’Archivio Flavio Beninati, che si occuperà di arte, fotografia, cinema, moda, scienze e design.
“Io e mio fratello viaggiavamo molto insieme – spiega Manfredi – e per noi era una sofferenza vedere com’era maltrattata la cultura italiana”. È nata così da qui la volontà di dar vita ad un archivio di dati biografici di letterati, artisti, scienziati e compositori, italiani che abbiano lasciato un contributo alla società.
Tra le tante iniziative la creazione di un osservatorio vicino l’ospedale Civico che possa raccogliere le testimonianze di chi è uscito dal coma, con una piccola appendice per ospitare i parenti delle persone in coma che non possano permettersi di pagare un affitto. Ma anche “Diritti indifesi”, un progetto attraverso cui l’associazione presterà assistenza legale gratuita alle famiglie indigenti i cui parenti si trovino a dover affrontare casi di malasanità.
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14 Maggio 2013, 15:21