29 Settembre 2017, 13:07
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PALERMO – Il malumore emerge sulle pagine dei social network. Ma è molto più profondo. Gli approdi di qualche big nelle liste di Claudio Fava, insieme ad alcune scelte assai discusse, stanno creando tensioni nella coalizione a sostegno del candidato alla presidenza della Regione.
A cominciare da chi, con un “passo di lato” aveva avallato l’ipotesi della candidatura del vice presidente della Commissione nazionale antimafia. Su Facebook, in un post su Facebook Ottavio Navarra, per qualche settimana candidato alla presidenza prima, appunto, dell’accordo con Fava, scrive: “Ci sono dei momenti nei quali ti chiedi se stai facendo la cosa giusta, se c’è un limite con te stesso che non devi oltrepassare, se la distanza tra quello che speri e quello che si realizza è una distanza tollerabile. E ti ritrovi un guazzabuglio di risposte che devi mettere in ordine. Necessariamente”. Il messaggio è solo apparentemente criptico. I dubbi di Navarra infatti sono legati, come emerge del resto da alcuni commenti di altri militanti nei partiti di sinistra che avevano in primo momento lanciato la sua candidatura, alla direzione imboccata dal progetto politico a sostegno di Fava.
In particolare, ad avere scosso la coalizione, due decisioni su tutte: quella di accogliere il deputato uscente del Pd Pino Apprendi e quella di lanciare a Ragusa la candidatura di Francesco Aiello. Quest’ultimo è stato un assessore regionale nella giunta di Raffaele Lombardo. Quanto basta per scatenare le reazioni del mondo della sinistra-sinistra. Decisioni queste che non avrebbero convinto i movimenti più vicini a Navarra, e che sarebbero il segno di una “egemonia” dei partiti: Articolo 1 e Sinistra italiana starebbero mettendo nell’angolo gli altri alleati. Un ruolo di primo piano che avrebbe finito per spingere fuori dalle liste alcune esperienze civiche e alcuni movimenti. È il caso ad esempio del movimento Abc di Alcamo, soppiantato dalla scelta di inserire in lista Massimo Fundarò, o quello che riguarda altre esperienze civiche a Castelvetrano o a Ragusa dove, appunto, è stato lanciato l’ex assessore di Lombardo.
E così, ecco le reazioni, nemmeno tanto celate. Sonia Spallitta, ad esempio, dirigente di Rifondazione comunista e in lista nel collegio di Palermo ha dichiarato: “Apprendi è il benvenuto nella lista Fava, ma vorrei leggere una dichiarazione da cui emerge che lascia definitivamente il Pd, prima e dopo le elezioni. Attendo”. Ancora più esplicito il commento di Saverio Cipriano, coordinatore regionale della sinistra sindacale Cgil e tra i primi sostenitori della candidatura di Navarra: “Il problema – dice – è che il progetto non prevedeva solo di unire i resti dei partiti morti della sinistra, ma anche e soprattutto pezzi di associazionismo e liste civiche di sinistra oltre che comitati di lotta. Oggi tutto ciò è stato tagliato. Questo progetto non ha molto di quello per il quale abbiamo lavorato”. Una bocciatura evidente. Che per qualche ora, stando a quanto trapela dall’entourage di Navarra, avrebbe messo in bilico persino la scelta dell’editore ed ex parlamentare di candidarsi. Una ipotesi poi rientrata. Ma resta la “spina” per il candidato Fava, che intanto ieri ha incassato l’adesione di circa quaranta giovani del Partito democratico che hanno deciso di lasciare i Dem. Insieme a loro, ecco spuntare qualche big. E con loro, i dolori della sinistra.
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29 Settembre 2017, 13:07