CATANIA – Procedura di assunzione bloccata per la Sidra. Ma restano i dubbi su quanto accaduto nella partecipata del Comune che gestisce i servizi idrici che, in piena campagna elettorale avrebbe proceduto alla selezione di personale – 18 unità – senza l’approvazione dell’organo di controllo analogo del Comune. Questo almeno è quanto si evince dalle dichiarazioni contenute in tre note per la stampa: una del gruppo Catania futura, secondo cui “L’amministrazione ha fatto bene a bloccare le assunzioni in Sidra”.
Una di Forza Italia, il cui coordinatore e il suo vice, Pippo Arcidiacono e Luca Sangiorgio plaudono “alla diligenza della Direzione Patrimonio del Comune per aver cercato di fermare in tempo una ipotesi di assunzioni poco chiara e molto discutibili, nei modi e nei tempi, in quanto destano sospetti i tempi di tale iter, il quale è iniziato in piena campagna elettorale e finito in tempi brevissimi”. E, infine, una di Cittainsieme che, sulla vicenda, ha deciso di vederci chiaro, effettuando una richiesta di accesso agli atti.
“Dalla lettura dei quotidiani dei giorni scorsi – si legge in quest’ultimo documento – apprendiamo che la Sidra avrebbe incaricato alla fine del mese di settembre un’agenzia per il lavoro per il reclutamento a tempo determinato di alcune figure professionali, tramite il meccanismo della somministrazione. Le persone (diciotto, tra impiegati ed operai) sarebbero già state individuate e pronte per iniziare a lavorare, se non fosse per il Direttore al Patrimonio del Comune di Catania che, con una nota trasmessa alla società interamente partecipata dal Comune etneo, ha comunicato «l’opportunità di bloccare le procedure di selezione, in attesa di ulteriori approfondimenti» (v. La Sicilia del 9 dicembre, pag. 31).
Il meccanismo del controllo analogo previsto dal nuovo Statuto della Sidra pare essersi attivato per cercare di capirne qualcosa. Dal canto nostro, ci piacerebbe conoscere il nome dell’agenzia per il lavoro incaricata della selezione, i criteri individuati per la selezione del personale da assumere e, soprattutto, i motivi e i tempi della scelta di questa procedura avviata in clima di campagna elettorale (il «far fronte alle necessità aziendali», come leggiamo sulla stampa, non ci appaiono affatto esaustive). Ci auguriamo – concludono – che qualche risposta arrivi ad esito della nostra richiesta di accesso civico. E che tutte le Autorità competenti facciano chiarezza su una vicenda che puzza”.
