29 Novembre 2013, 14:22
3 min di lettura
CATANIA – Catania Bene comune nuovamente in piazza, insieme al comitato dei genitori, per protestare contro la riforma degli asili nido predisposta dall’amministrazione Bianco. “Abbiamo preso atto della proposta ufficiale delì’amministrazione comunale che non è stata ancora pubblicizzata -forse se ne vergognano – e che dovrà essere approvata dal Consilio comunale – spiega Matteo Iannitti, in rappresentanza dei manifestanti, che evidenzia come siano due gli elementi di criticità che definisce “vergognosi”. “Il primo – afferma – è che vengono mantenute le fasce di reddito così come sono state presentate dall’amministrazione: quindi, una “scontata” per pochi fortunati, e poi 155 euro per tutti per mezza giornata e 260 euro per il tempo pieno. Ma la cosa più vergognosa che ancora non era emersa – prosegue – è che, tra le modalità di gestione del servizio, il Comune prevede anche la totale esternalizzazione ai privati tramite convenzioni”.
Insomma, per Catania bene comune l’intenzione dell’amministrazione è quella di trasformare, gradualmente, il servizio da pubblico in privato, chiudendo di fatto gli asili nido comunali. “Questo significa che, nel medio termine, gli asili nido per come articola la proposta l’amministrazione, potrebbero anche chiudere definitivamente – evidenzia Iannitti – e questo è un fatto inaccettabile. Fanno appello al Consiglio comunale, ai singoli consiglieri e alle circoscrizioni che dovranno dare il parere affinché si modifichi immediatamente questa proposta “perchè la giunta Bianco non può permettersi di infangare un’Istituzione come gli asili nido – continua Iannitti – che ha rappresentato tanto per una città come Catania”. Eliminare qualsiasi possibilità di privatizzazione dal regolamento emantenere la gestione interna al Comune, le proposte di Catania bene comune. “In secondo luogo – sottolinea- chiediamo maggiore equità nelle fasce di reddito così come prevede la normativa, che siano proporzionate a quanto una famiglia guadagna. Così’ come sono – conclude – prevederanno l’esclusione di centinaia di famiglie dagli asili nido”.
Immediata la replica dell’assessore al Trojano: “Per quanto riguarda la privatizzazione – afferma – siamo sul piano della pura fantasia. Il motivo dell’esternalizzazione del servizio è semplice: gli asili, fino a oggi, hanno avuto come operatori sia gli educatori che le cooperative, che svolgevano servizi ausiliari. L’unica differenza oggi – aggiunge – è che, i 135 operatori pubblici sono passati a 100 mentre viene aumentato lievemente il numero dei lavoratori delle cooperative. Tutto è stato studiato per gravare meno sul bilancio ed è funzionale alla necessità di coprire il 36 per cento e mantener, nel contempo, aperti gli asili”.
Trojano sottolinea anche i grandi sforzi effettuati dalla giunta Bianco, che hanno permesso di mantenere aperti gli asili che, altrimenti, avrebbero dovuto chiudere, come da piano di rientro. “Gli asili sono servizi a domanda individuale – dice – se le mamme possono portare i bimbi al nido è grazie a questa Giunta, che sta riaprendo gli asili garantendo il posto di lavoro a tutti. Lo ha garantito da luglio e lo farà in futuro. Per quanto riguarda le rette – conclude – abbiamo dovuto fare ipotesi di tipo economico e siamo riusciti a garantire fasce protette. Abbiamo anche inserito nel regolamento che, in caso di nuovi introiti, la Giunta può abbassare le rette e prevediamo di farlo da qui a pochissimo.
Pubblicato il
29 Novembre 2013, 14:22