24 Febbraio 2012, 16:07
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Per lavorare come medico, paramedico o impiegato nell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento, gli studi, le specializzazioni, le esperienze lavorative del passato non contano. O contano davvero poco. L’importante è prepararsi bene per “l’interrogazione”.
La vicenda, a tratti paradossale, è stata sollevata dal capogruppo dell’Udc all’Ars Giulia Adamo, che parla, senza mezzi termini, di selezioni illegittime e di “oggettive anomalie” nella predisposizione delle “graduatorie per l’eventuale conferimento di supplenze e/o incarichi temporanei per i posti vacanti in pianta organica, di personale della dirigenza medica e veterinaria, sanitaria non medica ed amministrativa”. E per questo ha deciso anche di presentare un’interrogazione al parlamento siciliano. L’Azienda sanitaria agrigentina, infatti, avrebbe deciso, in maniera del tutto arbitraria, di prevedere il “colloquio orale” tra le prove da affrontare per il conseguimento dell’incarico.
“La disciplina regolante il conferimento di incarichi a tempo determinato, per la copertura di vacanze nelle piante organiche nelle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere – spiega la Adamo – stabilisce che gli incarichi temporanei debbano essere conferiti previo espletamento di una pubblica selezione per soli titoli”. Ma il problema non è solo nella presenza del colloquio orale tra le prove di selezione. Una prova che, evidentemente, introduce dei criteri di maggiore “discrezionalità” nella valutazione.
L’Asp di Agrigento, infatti, sarebbe persino andata oltre: “La procedura – prosegue la capogruppo dell’Udc – appare assai oscura dal momento che, con criteri del tutto arbitrari, il Commissario straordinario ha previsto l’attribuzione di un punteggio addirittura doppio per il colloquio rispetto a quello attribuito per titoli. I sindacati – conclude la Adamo – hanno già annunciato battaglia. Battaglia che anche il nostro gruppo parlamentare intende sostenere”.
Insomma, non solo la legge non prevedeva i colloqui, ma questo “esame”, ad Agrigento e solo ad Agrigento, avrà un valore, in termini di punteggio, doppio rispetto ai titoli vantati nel curriculum. “La situazione sopra rappresentata – si legge nel testo dell’interrogazione depositata all’Ars – potrebbe comportare l’insorgere di questioni circa la legittimità degli atti assunti dagli organismi dell’Ente con gli eventuali susseguenti contenziosi; in ogni caso, quanto detto costituisce un’oggettiva anomalia e mette in questione l’autorevolezza e l’imparzialità della Pubblica Amministrazione nonché, soprattutto, il regolare funzionamento di un settore delicatissimo qual è quello sanitario”. Proprio per questo, Giulia Adamo chiede di verificare “se gli atti posti in essere dal Commissario Straordinario dell’Asp di Agrigento e, in particolare, la detta delibera n.341, risultino legittimi e conformi alle previsioni di legge ed a quelle rinvenienti dalla contrattazione collettiva”, e ovviamente, il deputato marsalese chiede anche la revoca della procedura.
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24 Febbraio 2012, 16:07