12 Maggio 2015, 06:12
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PALERMO – Il primo effetto fu la cacciata dall’elenco dei fornitori dell’azienda sanitaria. Poi, l’inchiesta andò avanti e si è giunti al giro di boa dell’avviso di conclusione delle indagini.
Indagini eseguite dal Nucleo di polizia tributaria e che vedono coinvolti dirigenti e funzionari dell’Asp assieme a quindici imprenditori. In totale le delibera false ammontano a circa un milione di euro. Sulle possibili conseguenze disciplinari per i dipendenti pubblici, semmai ce ne saranno, il manager Antonio Candela attende di valutare gli atti giudiziari che non sono ancora arrivati negli uffici di via Cusmano. All’epoca dei fatti – tra il 2009 e il 2010 – Candela (uscito quasi subito dall’inchiesta in cui, come atto dovuto, era inizialmente cioinvolto) era il direttore amministrativo dell’Asp allora guidata da Salvatore Cirignotta, indagato e “defenestrato” per la presunta turbativa d’asta nella gara per la fornitura dei pannoloni. A Candela, in questi anni, si deve l’annullamento di alcune gare milionarie e la riaggiudicauzione a cifre più vantaggiose per l’azienda sanitaria.
Sono quindici le imprese che avrebbero beneficiato delle determine bollate come false dalla Procura della Repubblica. Nei loro confronti vengono ipotizzati diversi reati fiscali. In particolare, di “avere, al fine di consentire a terzi l’evasione delle imposte sul reddito, emesso nei confronti dell’Asp fatture per operazioni inesistenti in quanti inerenti lavori in realtà mai eseguiti”.
Ecco le cifre fatturate e contestate alle aziende: Ecotecno e forniture sas (154 mila euro), Sud Service srl (69.368 euro), General Tec srl (294.192), ditta individuale Galluzzo Matteo (19.200 euro), La Quercia srl (10.800 euro), Imess srl (23 mila euro circa), Miranda Trasporti & C (10 mila euro), Millennium sud srl (64 mila euro circa), Arin srl (87.240 euro), Pauni 28.320), kalesi srl (87.240), Cogeca srl (68.976), Oceanic srl (131.000 euro), Sicuralluminio (64.980 euro), Tutto Carta (in questo caso alla titolare viene contestato la mancata conservazione delle scritture contabili).
A queste aziende sarebbero legate le determine false con la quale, secondo l’accusa, l’Asp 6 avrebbe pagato servizi mai eseguiti di derattizzazione, disinfestazione, pulizia, manutenzioni e facchinaggio. C’erano determine solo in copia e non in originale, molte senza firma, altre riportavano numeri di protocollo già utilizzati in altri atti amministrativi, alcuni lavori erano stati frazionati in piccoli interventi, le fatture sarebbero state gonfiate oppure riportavano cifre diverse fra originale e copia.
Sono tutti indagati, a vario titolo, per abuso d’ufficio e falso Francesco Paolo Leone (responsabile dell’Unità operativa Spese in economia dell’Asp 6), Giovanni Battista Mineo (direttore servizio Dipartimentale economale), Vincenzo Barone (direttore amministrativo), Francesco Giosuè (direttore dipartimento Gestione appalti e forniture), Vincenzo Siragusa (direttore dipartimento Gestione risorse economiche), Giuseppe Cappello (funzionario), Vincenzo Sanzone (funzionario), Sergio Consagra (funzionario dipartimento Gestione risorse economiche. Oggi all’Anticorruzione, fu lui nel 2011 a segnalare al manager Cirignotta le irregolarità), Salvatore Rubino (direttore Servizio dipartimentale economale), Vincenzo Lo Medico (direttore dipartimento Gestione appalti e forniture), Giuseppe La Duca (dipendente), Caterina Pilara (responsabile servizio Contabilità generale), Gaetano Giammona (responsabile segreteria coordinamento commissione invalidi civili), Valentina Russo (dirigente medico).
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12 Maggio 2015, 06:12