28 Giugno 2023, 18:59
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CATANIA. “Si dispone che a decorrere dal 15 luglio prossimo venturo e fino al 15 settembre, le attività di ricovero programmate ed in elezione nei Presidi Ospedalieri Aziendali dovranno essere sospese e riprogrammate dovendo assicurare esclusivamente i ricoveri in urgenza”. È tutto nero su bianco. Una dieta estiva destinata a procurare più di un disagio. La circolare arriva dai vertici dell’Asp di Catania ed è stata emessa il 23 giugno scorso ed è firmata da tutti e tre i direttori che hanno gli uffici in via Santa Maria La Grande.
Una scelta radicale che segnala le difficoltà dell’Asp a reperire personale e garantire i servizi e le aspettative dell’utenza. Ecco le cause. “Il nostro territorio, nel periodo esitavo, subisce una profonda trasformazione legata all’imponente flusso di turisti e di siciliani di origine che rientrano in regione per il periodo vacanziero” si legge nel documento che il nostro giornale ha intercettato. “Tale mutamento e il conseguente incremento delle presenze – scrivono – si riflette inevitabilmente sui livelli di attività dei nostri Pronto Soccorso, che diventano prioritarie rispetto a quelle ordinarie e di ricovero programmato”.
Il nodo più importante riguarda il numero degli operatori sanitari, insufficiente a fronteggiare il periodo estivo. “Il personale aziendale tutto e, soprattutto, quello stabilmente assegnato ai Pronto Soccorso proviene, anche a causa della carenza di organico strutturale, da un periodo di grande sacrificio organizzativo e allo stesso deve essere conseguentemente garantito e assicurato il previsto recupero psico-fisico” sottolineano Maurizio Lanza (direttore generale), Antonio Rapisarda (dir. sanitario) e Giuseppe Di Bella (dir. Amministrativo). E aggiungono: “Non è superfluo ricordare anche la specifica e significativa carenza di organico in cui operano i nostri Pronto Soccorso”.
Dura la reazione del Movimento cinque stelle. È saltata infatti dalla sedia, Jose Marano, deputata Ars: “Sembra una barzelletta, ma purtroppo è una drammaticissima e vergognosa realtà – dichiara – E’ L’ultima vergogna di una sanità ormai allo sbando che ogni giorno, sempre di più, punta dritta verso il disastro, senza che questo governo faccia nulla di concreto per evitarlo”.
“È inammissibile – dice ancora Marano – che in Sicilia si debba scegliere se aprire ai turisti o chiudere gli ospedali. Vorremmo capire cosa ci dobbiamo aspettare ancora. Credevamo di avere visto di tutto, ma, purtroppo, avevano torto. Evidentemente in una terra in cui governa il centro-destra, al peggio non c’è mai fine”.
L’attenzione della parlamentare pentastellata torna sul caso dell’ospedale di Caltagirone, da tempo in apnea sotto il versante del personale. “Permangono – dice – forti le criticità della Uoc di rianimazione e anestesia a causa della forte carenza di personale in organico che rischia fortemente di provocare un ulteriore ridimensionamento dei servizi alla collettività. È necessaria una risposta urgente da parte dell’Asp e dell’assessorato alla Salute per evitare che anche nei periodi di luglio ed agosto il peso della rianimazione ed anestesia ricada sulle spalle dei pochi operatori superstiti rimasti in corsia al servizio di tutte le restanti unità operative”.
A sottolineare il momento terribile della sanità siciliana arriva anche il capogruppo M5S all’Ars Antonio De Luca: “È paradossale – dice Antonio De Luca – che tutte le notizie negative arrivate in questi giorni dalla sanità siciliana, bocciata da importanti organismi come Agenas. Ministero della Salute e Crea, non sembrano scuotere più di tanto il governo, intento più a litigare con l’opposizione e pezzi di maggioranza, piuttosto che a fare gli interessi dei siciliani. Qui occorrerebbe una sorta di piano Marshall perpuntellare un sistema che sta crollando e invece non si fa nulla o quasi”.
Intanto la circolare ha succita malumori interni, tant’è che l’azienda ha emesso una nota per chiarire lo stato dell’arte. “Mi rammarico che le disposizioni date ai Presidi Ospedalieri in vista del periodo estivo siano state motivo di preoccupazione e di allarme, oltre che di qualche confusione – dichiara il direttore sanitario dell’Asp di Catania, Antonino Rapisarda -. L’intenzione della Direzione, così come ogni anno, e così come accade anche in altre Aziende sanitarie e ospedaliere, è rivolta solo alla possibilità di far godere un periodo di riposo agli anestesisti, vista la grande carenza di cui soffrono tutti gli Ospedali dell’Asp di Catania e la grande mole di lavoro che svolgono quotidianamente. I ricoveri in urgenza sono tutti garantiti. L’obiettivo, condiviso con le Direzioni mediche dei Presidi, è semmai di riprogrammare quei ricoveri e quegli interventi chirurgici che non hanno caratteristiche di urgenza o emergenza e che possono essere riorganizzati senza arrecare alcun disagio ai pazienti. Sarà mia personale cura chiarire i contenuti della disposizione in modo da risolvere eventuali incomprensioni possano emergere”.
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28 Giugno 2023, 18:59