TRAPANI – L’affidamento diretto ad un’azienda privata con un investimento da 140mila euro per refertare gli esami istologici, ma anche l’avvio di una indagine di mercato finalizzata ad un accordo della durata di due anni con un operatore che sia in grado di ‘leggere’ e stendere i referti di duemila vetrini al mese. Sono alcune delle misure messe in campo dall’Asp di Trapani per dare una sterzata nella vicenda dei ritardi negli esami istologici ed evitare che in futuro si creino gli stessi blackout degli ultimi mesi.
Il tutto mentre dall’assessorato regionale alla Salute trapelano poche e frammentarie indiscrezioni sulla relazione figlia dell’indagine della Regione sui tempi di consegna dei referti degli esami istologici: su un arretrato di 3.300 esami sarebbero emersi circa 150 casi di tumore.
Trapani, i giorni difficili del dg dell’Asp Croce
Il direttore generale Ferdinando Croce, intanto, ha messo in campo un “programma operativo” in sette punti. Un piano finalizzato a “migliorare tempestivamente – si legge nella delibera appena approvata – le capacità di refertazione”, sperando di scongiurare così, per il futuro, ritardi inaccettabili su esami così importanti come quelli che individuano la presenza di un tumore.
Sull’Asp di Trapani ora anche il ministero vuole vederci chiaro, soprattutto riguardo ai ritardi dell’Anatomia patologica dell’ospedale Vittorio Emanuele II di Castelvetrano. Sono giorni difficili per il giovane manager che sa di essere nell’occhio del ciclone: chi ha avuto modo di incrociarne sguardo lo definisce “provato” ma al tempo stesso “deciso a portare avanti il suo incarico” e “conscio di avere fatto tutto ciò che era nelle sue possibilità”.
Le carenze d’organico
A partire dal bando per la nomina del nuovo primario di Anatomia patologica dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani. La lettera con la quale l’Asp chiedeva all’assessorato regionale alla Salute l’autorizzazione alla selezione per affidare l’incarico porta la data del 5 dicembre 2024 ma la risposta da Palermo è arrivata soltanto il 4 marzo, cinque giorni dopo lo scoppio dello scandalo con il racconto di Maria Cristina Gallo, insegnante di Mazara del Vallo che ha atteso otto mesi per il suo referto.
L’assessorato alla Salute sapeva
La carenza di organico dell’Anatomia patologica del Sant’Antonio Abate, del resto, era stata comunicata dall’Asp all’assessorato anche con una nota del 18 luglio 2024. Una situazione che ha determinato i ritardi venuti alla luce mediaticamente tra febbraio e marzo di quest’anno.
L’anatomopatologo, infatti, è l’elemento chiave di tutto il processo di analisi dei campioni istologici, in grado di ‘leggere’ al microscopio i vetrini con i frammenti di tessuto e formulare un responso. Si tratta di una figura fondamentale per la stesura dei referti istologici ma non per altri tipi di esami da laboratorio, come i test Hpv-Dna (papilloma virus), che l’Asp di Trapani effettuava normalmente, anche per conto di altre aziende sanitarie.
Il piano dell’Asp in sette punti
In questi giorni l’ufficio di Croce, al quarto piano della sede Asp di via Mazzini, a due passi dalla stazione centrale di Trapani, è stato epicentro di un lavoro di squadra che ha coinvolto le diverse segreterie dell’Azienda. Ne è venuto fuori il piano in sette punti per scongiurare nuove emergenze, partendo proprio dai referti ma anche dalla necessità di colmare il gap di medici per l’Anatomia patologica, una delle cinque branche nelle quali si registrano le carenze più gravi di camici bianchi per la sanità pubblica. Le altre sono Medicina d’urgenza, Chirurgia, Radioterapia e Terapia intensiva.
Oltre alla nomina del primario del Sant’Antonio Abate, nel piano di Croce c’è anche la definizione della procedura di mobilità interregionale che porterà nel Trapanese un dirigente medico specialista in Anatomia patologica, mentre altri tre arriveranno con un concorso ex novo. L’Asp di Trapani ha poi deciso di proseguire le convenzioni firmate con l’Azienda sanitaria provinciale di Catania e con l’ospedale Garibaldi del capoluogo etneo, oltre a quella con il Policlinico di Palermo.

Tra i sette punti riportati nella delibera a firma di Croce, oltre allo scorrimento dell’elenco dei laboratori specializzati per lo smaltimento degli esami arretrati, c’è poi l’avvio di una indagine di mercato che dovrà portare l’azienda a firmare un accordo da duemila referti al mese per due anni. Per ultimo anche l’acquisto di attrezzature per la digitalizzazione del sistema di gestione dei processi diagnostici di Anatomia patologica, con l’avvio del servizio di refertazione online dei vetrini.
Affidamento diretto a Synlab Italia
Nel frattempo, però, c’è da tenere botta all’emergenza delle prossime settimane ed ecco quindi un’altra delibera con la quale l’Asp affida a Synlab Italia, un network nazionale di laboratori, il servizio di refertazione. È una delle due aziende che avevano risposto all’indagine di mercato avviata dall’Asp il 28 novembre. L’altra, la Oncopath Srl, si era aggiudicata per 140mila euro il servizio di “processazione e refertazione” dei campioni provenienti dall’Anatomia patologica dell’ospedale di Castelvetrano ma l’affidamento “risulta esaurito”, come si legge sulla nuova delibera di affidamento.
A questo punto l’Asp ha chiamato in causa Synlab, affidandole per 139.999 euro soltanto la ‘lettura’ dei vetrini. L’azienda applicherà uno sconto del 10% rispetto al tariffario Siapec (Società italiana di anatomia patologica), facendo pagare 45 euro la singola lettura di un vetrino. A conti fatti, con questo budget, si potranno refertare oltre 3.100 campioni. La cifra di 139.999 euro non è un caso dal momento che la soglia massima per l’affidamento diretto per gli appalti di rilievo comunitario è di 140mila euro.
Sul capitolato del servizio sono descritte le linee guida alle quali Synlab Italia dovrà attenersi: massimo dieci giorni lavorativi per comunicare i referti, soglia che sale a 15 per quei casi che necessitano di approfondimenti con tecniche speciali come la biologia molecolare. Tempi strettissimi per provare a far tornare la parola “normalità” nel vocabolario della sanità trapanese.