21 Giugno 2024, 09:02
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CAPIZZI (MESSINA) – Era il 15 luglio di nove anni fa. Un agricoltore si trovava all’interno del suo terreno, che si trova nella zona del Parco dei Nebrodi. All’improvviso un maiale ha fatto irruzione all’interno e lo ha caricato, facendolo sbattere rovinosamente a terra. Nella caduta l’uomo, oggi 59enne, perse i sensi, subendo numerose fratture al viso, al cranio, al naso, più ematomi sparsi in varie parti del corpo.
L’animale si è avvicinato a lui per tentare di sbranarlo, ma fortunatamente sul posto era presente pure il figlio della vittima. Il giovane con grande coraggio ha difeso il padre e fatto scappare il maiale. Ora l’assessorato regionale all’Agricoltura è stato condannato a pagare un risarcimento di 29.305 euro alla vittima, che è assistita dall’avvocato Silvano Domina.
Lo ha deciso il giudice monocratico del Tribunale civile di Caltanissetta, Marcello Testaquatra. La vittima ha subito un’invalidità permanente pari al 13 per cento. È stato dimostrato che il fatto è avvenuto all’interno della zona protetta del Parco dei Nebrodi. E un consulente del giudice ha confermato che le conseguenze fisiche subite dall’agricoltore sono tutte colpa di quella caduta.
Tutta colpa del maiale, dunque. Il “consulente d’ufficio, rispondendo al quesito circa la sussistenza del nesso di causalità tra le lesioni asserite e l’evento, ha affermato che i danni lamentati dallo stesso sono pienamente compatibili con il detto evento”.
Secondo l’avvocato Domina, la sentenza è importantissima perché stabilisce principi di diritto in tema di responsabilità oggettiva per episodi del genere. “Il mio cliente ha subito un danno per un fatto che si sarebbe potuto evitare”.
E’ stata accolta la tesi difensiva per cui le specie selvatiche rientrano nel patrimonio indisponibile dello Stato e sono affidate alla cura e alla gestione di soggetti pubblici in funzione della tutela generale dell’ambiente e dell’ecosistema.
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21 Giugno 2024, 09:02