03 Gennaio 2013, 09:59
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ACI SANT’ANTONIO. Freddato ferocemente con diverse pistolettate dritte alla testa quando si trovava ancora all’interno della sua auto. Un assassinio cruento. Come se ne vedono pochi.E’ stata una esecuzione spietata quella che ieri sera attorno alle 21.30 i killer, forse in due, hanno inferto al 32enne Giuseppe Riccioli. Una condanna a morte che, a giudicare dall’azione dei sicari, era stata preventivata da tempo.
L’agguato è avvenuto non lontano dalla sua abitazione: in via Tropea. Siamo ad Aci Sant’Antonio. Non è da escludere che il 32enne possa essere rimasto vittima di un tranello: forse di un appuntamento che ha finito col trasformarsi nella sua condanna. O forse, ancora, inseguito ed alla fine freddato. Le indagini degli investigatori sono all’inizio. E’ proprio sul movente che, adesso, sono chiamati a pronunciarsi i carabinieri del Reparto operativo di Catania.
Un rebus di non facile soluzione anche perché, Giuseppe Riccioli sposato e padre di due bimbi, non risulta essere agganciato a nessuna famiglia criminale. Nel suo passato ci sono solo piccoli precedenti per reati contro il patrimonio: ecco perché gli investigatori escludono il movente mafioso. La vittima era disoccupata e di tanto in tanto eseguiva qualche lavoretto da manovale.
Le indagino sono condotte dai militari dell’Arma della Compagnia di Acireale e del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale, coordinate dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania.
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03 Gennaio 2013, 09:59