20 Aprile 2013, 13:47
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TRAPANI – Il gip di Trapani, Antonio Cavasino, ha convalidato stamani il fermo ordinando la custodia cautelare in carcere per Antonino Incandela, l’operaio disoccupato di 33 anni che ha confessato di aver assassinato lo scorso 26 febbraio il parroco di Ummari, don Michele Di Stefano.
Ieri, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, l’indagato si é ulteriormente contraddetto. La sua deposizione confessoria resa martedì notte ai carabinieri e al sostituto procuratore Massimo Palmeri, presentava già una serie di contraddizioni legate sia al movente del delitto (il fastidio per le omelie) che alle modalità di azioni (“non volevo ucciderlo”, “pensavo di averlo colpito con il bastone alle gambe e non al capo”).
Tuttavia la conoscenza di più particolari – “che può saperli solo l’assassino”, dicono in Procura – fuga ogni dubbio sul fatto che sia stato lui ad uccidere il sacerdote.
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20 Aprile 2013, 13:47