Assente ingiustificato da 6 mesi | Licenziato un dipendente regionale

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25 Novembre 2014, 20:02

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PALERMO – Il 29 luglio scorso il dirigente del Genio civile di Siracusa scrive all’assessorato della Funzione pubblica: un dipendente è assente dal lavoro dal 29 maggio. Da due mesi, insomma, non si vede quel regionale in servizio, formalmente, presso il dipartimento regionale tecnico, distaccato all’ufficio aretuseo. È solo l’inizio. Fino a ieri, quel dipendente non era ancora rientrato. Così, è arrivato l’inevitabile provvedimento: licenziato.

Un licenziamento “con preavviso”, stando al decreto firmato dal dirigente dell’Ufficio dei provvedimenti disciplinari Pio Guida e controfirmato dal dirigente generale della Funzione pubblica, Luciana Giammanco. Quattro mesi, questo il prevviso concesso al dipendente. Che, stando al racconto che emerge dal decreto di licenziamento, non si è nemmeno scomodato per spiegare le sue ragioni.

Come detto, è il 29 luglio scorso quando il dirigente del genio civile di Siracusa segnala il caso di assenteismo: il dipendente manca a lavoro dal 29 maggio. Così, l’Ufficio per i provvedimenti disciplinari, l’11 agosto contesta l’addebito al lavoratore. E fissa per il 30 settembre la convocazione del dipendente “per essere sentito a sua difesa in ordine ai fatti contestati”.

Ma il verbale di quell’incontro del 30 settembre resta sostanzialmente vuoto. Il lavoratore, infatti, non si è nemmeno presentato. “L’audizione non è espletata per assenza del dipendente”, si legge nel decreto. E le cose nei giorni successivi non cambiano. Anche il 10 ottobre l’Ufficio del genio civile “comunica che risulta ancora assente dal servizio senza avere presentato alcuna giustificazione per tali assenze”.

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Passa un mese e mezzo, e non cambia nulla. Del dipendente non c’è traccia. Così, oggi l’assessorato della Funzione pubblica ha dovuto predere atto nuovamente che “il dipendente non ha ripreso servizio e che l’assenza arbitraria ed ingiustificata si è protratta per un periodo superiore ai quindici giorni”. In effetti, ormai, sono quasi sei mesi.

Ed è per questo che l’amministrazione ha scelto la sanzione più dura. O quasi. Il licenziamento, infatti, è solo mitigato dal preavviso. La violazione contestata al dipendente è quella della “mancata ripresa del servizio nel termine prefissato dall’Amministrazione quando l’assenza arbitraria ed ingiustificata si sia protratta per un periodo superiore a quindici giorni”.

Il contratto collettivo dei dipendenti del comparto non dirigenziale della Regione, infatti, prevede, come sanzioni (dalla meno alla più pesante), il rimprovero verbale, il rimprovero scritto (la censura), una multa di importo variabile fino ad un massimo di quattro ore di retribuzione, la sospensione dal servizio con privazione della retribuzione fino a dieci giorni, la sospensione dal servizio con privazione della retribuzione da 11 giorni fino ad un massimo di sei mesi e il licenziamento, appunto, che può arrivare con preavviso o senza. In questo caso è arrivato il preavviso. Di quattro mesi. Dopo i quali, il lavoratore assenteista verrà ufficialmente “accompagnato fuori” dal portone di Palazzo d’Orleans.

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25 Novembre 2014, 20:02

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