23 Febbraio 2017, 14:57
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PALERMO – Si sarebbero fatti timbrare il cartellino e andavano in giro a sbrigare le faccende private. Nove dipendenti dell’ospedale Villa Sofia di Palermo – tra medici, infermieri e personale amministrativo – sono stati condannati per truffa dal Tribunale di Palermo. Hanno ottenuto la sospensione condizionale della pena. Sono state accolte le richieste dei pubblici ministero Maurizio Agnello e Claudio Camilleri.
Tra di loro c’è anche l’ex medico dello staff sanitario del Palermo Calcio, Roberto Matracia, condannato a due anni. Ecco gli altri imputati e le rispettive pene: Carmela Termini, infermiera (due anni), Antonino Calandra, tecnico ortopedico (un anno e cinque mesi), Antonino Gagliano, tecnico di radiologia (un anno e un mese), Anna Salamone, collaboratrice amministrativa (un anno e cinque mesi) , Adriana Testa, coadiutore amministrativo (dieci mesi), Maria Concetta Maggiore, coadiutore amministrativo (dieci mesi), Maria Maggio, infermiera (dieci mesi), Angelo Di Maggio, tecnico ortopedico (un anno e un mese).
I carabinieri del Nucleo antisofisticazioni nell’ottobre 2012 controllarono i movimenti del personale, su delega del pm Agnello e con tanto di pedinamenti e telecamere (ecco come li aveva ricostruti Livesicilia). E scoprirono che gli orari di ingresso e uscita dal lavoro sarebbero stati “piuttosto elastici”. Si arrivava con calma in ufficio e si andava via in anticipo in modo da potere sbrigare faccende personali. Della serie andare dal barbiere, sorseggiare un caffè al bar o leggere il giornale.
Il Tribunale ha riconosciuto il diritto della parte civile, l’azienda ospedaliera assistita dall’avvocato Massimo Motisi, ad ottenere il risarcimento danni. Gli imputati dovranno versale una provvisionale di duemila euro ciascuno, ma il danno complessivo sarà quantificato in sede civile.
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23 Febbraio 2017, 14:57