02 Luglio 2013, 18:23
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PALERMO – Sei segretari non sono sufficienti all’Ars, così tocca a Vincenzo Vinciullo, che quel ruolo non lo ricopre ufficialmente, fungere da segretario dell’Assemblea regionale siciliana. Paradossi di un parlamento che pochi giorni dopo la nascita “ufficiale”, decise di dotarsi di ben tre nuovi deputati segretari: Salvatore Cascio, Maria Luisa Lantieri e Salvo Lo Giudice. Per un totale di sei, appunto, visto che i tre hanno “raggiunto” i segretari di diritto Barbagallo, Ragusa e Fiorenza. Un’aggiunta frutto della deroga concessa dall’Ufficio di presidenza ai gruppi parlamentari composti da un numero di deputati inferiore a cinque (il numero minimo per formare un gruppo all’Ars, stando al regolamento).
Ma anche oggi – e non è la prima volta – i segretari non erano presenti in Aula in avvio di seduta. Un problema, almeno teoricamente, visto che spetta proprio a loro “coadiuvare” il presidente (o il vicepresidente) dell’Ars. I loro compiti sono elencati dall’articolo 10 del regolamento interno del Parlamento siciliano. “I segretari – si legge – sovraintendono alla redazione del processo verbale delle sedute pubbliche e redigono quello delle sedute segrete; tengono nota dei deputati iscritti a parlare; danno lettura dei processi verbali, delle proposte e dei documenti; tengono nota delle deliberazioni; fanno l’appello nominale; accertano il risultato delle votazioni; vigilano sulla fedeltà del resoconto; redigono il processo verbale delle adunanze del Consiglio di Presidenza e coadiuvano, in genere, il Presidente per il regolare andamento dei lavori dell’Assemblea”. Per una di queste funzioni, a dire il vero, il ruolo del segretario, in questi giorni, sarebbe stato quantomeno superfluo: quello di fare l’appello nominale. Nelle ultime due sedute, infatti, in avvio, in Aula erano presenti non più di tre-quattro deputati.
Così, ecco il “segretario per caso”, Vincenzo Vinciullo. “E che devo fare? I segretari non c’erano, e il presidente di oggi, Antonio Venturino, mi ha chiesto di ricoprire quel ruolo. La seduta doveva pur cominciare”. Peccato che, come descritto in un articolo pubblicato oggi da Live Sicilia, un deputato segretario costi a Palazzo dei Normanni, tra indennità aggiuntiva, budget per la segreteria e comandati, qualcosa come 150 mila euro l’anno. Eppure, di quei sei (un milione l’anno il costo complessivo), anche stavolta nessuno era presente in Aula. E le assenze dei segretari, tra l’altro, non comporteranno nessuna decurtazione dalla diaria, come invece accade per i deputati semplici, ai quali, in caso di “assenza” viene ridotto il contributo di 224 euro per volta. Loro sono sempre presenti di ufficio. Ma non lo sono “in carne e ossa”. Così anche oggi a fare da segretario ha dovuto pensarci Vinciullo: “Ma sia chiaro – precisa il deputato Pdl – io lo faccio gratis”.
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02 Luglio 2013, 18:23