12 Marzo 2013, 06:00
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PALERMO – “Nessuno riuscirà a scalfire la sintonia tra me e l’assessore Battiato”. Ester Bonafede minimizza. Le parole del collega di giunta “non mi hanno affatto turbata. Anzi, si tratta di critiche costruttive che poggiano su una condivisione di intenti e progetti, che Battiato ha manifestato in occasione dell’ultimo cda della Fondazione Orchestra sinfonica siciliana”. Nessuna “rottura”, quindi, nonostante l’assessore cantautore, che della Fondazione è presidente di diritto, sia andato giù duro, parlando di “consulenti inutili”, “stipendi esagerati”, e “stagnazione amministrativa e artistica”. Nessun attacco, però, secondo Ester Bonafede, sovrintendente della Foss, oltre che assessore regionale alla Famiglia. “Tra me è Battiato, c’è grande cordialità”. E armonia, per restare in “tema musicale”.
Eppure, come detto, ecco l’uscita di Battiato, in uno dei primi giorni di “stop” del suo tour (il prossimo concerto il 18 marzo). Dichiarazioni dure, che hanno fortemente criticato la gestione della Foss da parte della Bonafede. Uno scontro tra assessori, a guardar bene. Battiato parla della “necessità di rivedere modalità e criteri che hanno determinato una situazione di stagnazione sul piano amministrativo ed artistico. Non è chiaro, ad esempio, – dice Battiato – per quale motivo il bilancio debba essere predisposto da un consulente esterno a fronte di un organico amministrativo decisamente in sovrannumero. Non è chiaro, almeno per noi, per quale motivo il contributo regionale debba essere assorbito dai costi del personale con una incidenza del 94% – aggiunge – lasciando risorse per la stagione artistica in misura decisamente esigua, anche in considerazione del fatto che i ricavi delle vendite dei biglietti e delle prestazioni esterne degli orchestrali non raggiungono nemmeno il 10% del contributo regionale”. Per Battiato “altro punto critico è la mancata equiparazione delle retribuzioni del personale a quelle dei dipendenti regionali, così come previsto dalla legge; non è pensabile infatti che in tempi di spending review gli stipendi non siano monitorati e messi sotto controllo”.
“Non mi sembrano – ha replicato però Ester Bonafede – parole critiche, semmai mi sembrano concetti propositivi. Tra me, che svolgo il ruolo di Sovrintendente, e Battiato, che è il presidente della Foss c’è un clima di grande cordialità. E del resto, io rivendico il merito di aver ‘salvato’ un ente che era destinato alla liquidazione. Se poi – aggiunge – i contributi alla Fondazione sono stati ridotti sensibilmente, e riescono a stento a coprire i costi per gli stipendi, non posso ritenermi io la responsabile”. Eppure, nelle ultime settimane non sono mancati gli attacchi alla gestione Bonafede. Da quelli riguardanti la scelta di mettere a disposizione del presidente Crocetta, per un incontro col presidente del Parlamento europeo Schulz, il Teatro Politeama, gestito dalla Foss, a quelle sollevate da alcuni sindacati. In particolare dalla Fistel-Cisl che ha chiesto anche le dimissioni della Bonafede: “Il doppio incarico di Sovrintendente e assessore – ecco l’attacco – non le consente di affrontare i gravi problemi della Foss, dove i lavoratori non hanno ricevuto gli stipendi di gennaio e febbraio. Ravvisiamo – prosegue il sindacato – nell’organigramma della Fondazione diverse “consulenze esterne” le cui mansioni potrebbero essere di fatto svolte dai dipendenti della Fondazione. Riteniamo che il non ricorrere a una seria riorganizzazione del personale e degli accordi fra le parti alimenti solamente gli sprechi”.
Il consulente tirato in ballo da Battiato è il commercialista Francesco Xerra. “Una figura necessaria – precisa Ester Bonafede – visto che tra i trenta impiegati amministrativi non ce n’è uno che abbia competenze utili per redigere un bilancio”. Ma quello dei consulenti esterni è solo uno dei tasti dolenti riguardanti il ruolo di Ester Bonafede. Il sindacato, come detto, punta l’indice sul “doppio incarico” di assessore e Sovrintendente. Una condizione su cui aveva posto l’accento, alcune settimane fa, anche Toti Lombardo. “Io credo – replica però l’assessore, confermando quanto detto in un’intervista a Live Sicilia – che non ci sia alcuna incompatibilità. Anzi, il fatto che io ricopra un ruolo in giunta, estende le possibilità della Fondazione. E comunque, io non ricevo un’indennità dalla Foss. Io ho un contratto, da libero professionista. Un ruolo frutto non di nomine politiche, bensì dell’indicazione di un consiglio di amministrazione. Non vedo quindi – precisa – perché dovrei rinunciarvi: sarebbe come chiedere a un medico di smettere di fare il medico una volta nominato assessore. Certamente – conclude – la mia carica non è eterna. Ma vorrei portare a termine il processo di risanamento che ho condotto finora, con grande fatica e sobbarcandomi da sola il peso di un lavoro che altrove viene svolto da un’intera equipe”.
Ma le frecciate, stavolta, sono giunte anche da un compagno di banco nella giunta Crocetta. Un fatto che non ha mancato di innescare l’ironia di qualche deputato dell’opposizione: “Questo governo – ha dichiarato il parlamentare del gruppo Pdl Salvino Caputo – sta coprendosi di ridicolo mentre la Sicilia sprofonda tra disoccupazione, corruzione e crisi imprenditoriale. Ritengo gravissimo – ha aggiunto – questo scontro istituzionale che rischia di paralizzare una istituzione musicale di altissimo profilo vittima di lottizzazione politica e di ripicche tra esponenti dello stesso governo. Siamo veramente – ha concluso – allo sfascio e al ridicolo”.
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12 Marzo 2013, 06:00