01 Dicembre 2019, 16:32
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PALERMO – Aria di tempesta nel Partito Democratico al comune di Palermo. L’assestamento di bilancio, votato questa mattina al termine di una lunga maratona d’Aula, divide infatti i due consiglieri comunali rimasti dopo la scissione dei renziani: da un lato il capogruppo Giovanni Lo Cascio, vicinissimo a Giuseppe Lupo, e dall’altro Rosario Arcoleo, cracoliciano di stretta osservanza.
Questa mattina, al momento delle dichiarazioni di voto, Arcoleo ha infatti preso la parola annunciando il suo voto contrario alla manovra: “Nel 2017 avevo sposato un progetto e una visione che oggi non vedo più, questa giunta politica è più debole della precedente”. Un particolare di non poco conto se si considera che l’assessore al Bilancio è Roberto D’Agostino, indicato proprio dal Pd prima della scissione e considerato vicino all’ex segretario Davide Faraone ma che, dopo la nascita di Italia Viva, è comunque rimasto in giunta sotto le insegne dei dem.
Arcoleo, contrariamente alla maggioranza, ha votato no all’assestamento: “Sono state stravolte le scelte dell’amministrazione per incompetenza e poca visione politica – ha detto il cracoliciano – Il voto del Pd è negativo, attendiamo di incontrare il sindaco per capire il rapporto di questa amministrazione col partito ma questo voto è un indirizzo di sfiducia nei confronti dell’assessore al Bilancio”. Una dichiarazione fatta “a nome di tutto il partito”, come ha precisato Arcoleo, e che ha fatto pensare a una rottura con la maggioranza.
Ma a prendere le distanze dal collega è il capogruppo Lo Cascio, vicino a Lupo e assente, per motivi lavorativi, durante il voto sull’assestamento ma che è comunque riferimento di un’area che sta cercando di riattivare il dialogo col Professore e che quindi è stata colta in contropiede dall’uscita del cracoliciano. “Il Pd resta in maggioranza a sostegno del sindaco Orlando – dice Lo Cascio – Ci sta a cuore il bene della città e vogliamo discutere nel merito dell’azione amministrativa, non c’è nessun problema di poltrone. Avrei approvato l’assestamento di bilancio, ma impegni di lavoro mi hanno impedito di partecipare al consiglio comunale”.
Anche il capogruppo, però, punta il dito contro l’assessore: “È stato indicato in giunta, senza che io e Arcoleo ne fossimo informati, dagli ex consiglieri comunali del Pd che sono adesso con Italia Viva e pertanto non ci rappresenta. Parlerò con il collega Arcoleo per organizzare un incontro con il Sindaco per discutere delle nostre proposte per la città”.
Commenta sarcastico Antonio Rubino: “Mi verrebbe da utilizzare una metafora che ho imparato da un noto big del Pd e cioè che mi sento all’asilo Mariuccia. Spero che il commissario intervenga a chiarire la posizione del Pd o di quello che ne rimane al Comune”.
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01 Dicembre 2019, 16:32