Assistenti igienico-personali | Polemica sindacati-ex Provincia

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11 Novembre 2019, 16:13

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PALERMO – La querelle tra gli assistenti igienico-personali delle scuole superiori e la Città Metropolitana di Palermo appare lontana dall’essere risolta. Gli assistenti, figure specializzate gestite dalla Città Metropolitana su delega dell’Assessorato regionale alla Famiglia, denunciano diverse criticità che, a loro dire, sarebbero state causate da alcune scelte da parte dell’ente palermitano: tra queste l’abolizione del parametro di un assistente ogni quattro alunni disabili, slittato unicamente al parametro di uno a cinque; la decisione contrasta con quanto sostenuto dal sindacato Slai Cobas, cioè la possibilità di discernere tra i due parametri a seconda della complessità di ogni caso.

La replica della Città Metropolitana su questo e altri punti della questione, pubblicata in un articolo di Live Sicilia, ha suscitato nuove polemiche: la redazione ha ricevuto una controreplica firmata dal responsabile terzo settore per Slai Cobas, Donatella Anello, dagli assistenti igienico-personali, dagli studenti disabili e dalle loro famiglie, in merito alle dichiarazioni rilasciate dall’ufficio competente della Città Metropolitana di Palermo. Di seguito la lettera integrale:

“Questa organizzazione sindacale, che rappresenta gli assistenti igienico-personali specializzati e le famiglie degli studenti disabili, contesta le dichiarazioni rese dall’ufficio Pubblica istruzione e integrazione scolastica della Città Metropolitana di Palermo, con particolare riferimento all’estremizzazione illegale del parametro applicato nelle scuole operatore/utenti di 1/5, disattendendo gravemente alla circolare regionale n.3/2005 cosiddetta “Stancanelli” che prevede invece l’applicazione del parametro 1/4 e 1/5, ledendo in tal modo gravemente il diritto degli studenti disabili ad avere garantita, come da legge vigente, una piena assistenza igienico-personale sulla base di un’attenta valutazione delle diverse gravità delle disabilità e patologie dei soggetti disabili, dell’ubicazione degli studenti su piani diversi nelle scuole e così via.

E’ ora di mettere fine ad una politica della Città Metropolitana di Palermo, incentrata solo sulla mera logica degli ‘esecutori di cassa’ ma di fatto realizzata solo sulla pelle di studenti disabili e operatori. E’ fuor di dubbio infatti che l’integrazione per essere tale debba assumere sempre un carattere onnicomprensivo delle differenti peculiarità e dinamiche legate proprio alla natura del soggetti disabili in questione, non potendosi limitare dunque ad una integrazione automaticamente ‘uguale’ per tutti i casi degli studenti disabili.

Su questo, un passo della nota Sentenza della Corte Costituzionale n.80 del 2010, nella parte in cui si precisa un concetto sulle caratteristiche relative a ogni diversa disabilità, recita che ‘i disabili non costituiscono un gruppo omogeneo. Vi sono, infatti, forme diverse di disabilità: alcune hanno un carattere lieve ed altre gravi. Per ognuna di esse è necessario, pertanto, individuare meccanismi di rimozione degli ostacoli che tengano conto della tipologia di handicap da cui risulti essere affetta in concreto una persona. Ciascun disabile è coinvolto in un processo di riabilitazione finalizzato ad un suo completo inserimento nella società; processo all’interno del quale l’istruzione e l’integrazione scolastica rivestono un ruolo di primo piano’.

Per quanto sopra, come soggetti con specifiche caratteristiche psichiche, fisiche o sensoriali, non riconducibili all’interno di un’unica categoria, è del tutto naturale e necessario collegare la questione della differenza e specificità di ogni disabilità con il principio della diversa integrazione, a seconda delle diverse situazioni in cui versano gli studenti interessati. E questo rende inaccettabile l’applicazione, da parte dell’ufficio delle Politiche sociali della Città Metropolitana di Palermo, del parametro 1/5 per tutti gli studenti disabili, fermo restando che per i casi gravissimi o in carrozzina ‘individuare meccanismi di rimozione degli ostacoli che tengano conto della tipologia di handicap’ a nostro avviso significa applicare il parametro 1/1.

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D’altronde lo stesso articolo 12 della Legge 104 del 1992 garantisce ‘il diritto all’educazione e all’istruzione della persona handicappata nelle sezioni di scuola materna, nelle classi comuni delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e nelle istituzioni universitarie’ (comma 2) e al successivo comma 3 precisa che ‘l’integrazione scolastica ha come obiettivo lo sviluppo delle potenzialità della persona handicappata nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione’. Tale legislazione non può quindi lasciare alcun spazio a nessuna inadempienza e/o disapplicazione delle leggi da parte dell’ente locale, in quanto l’integrazione degli alunni disabili non può soffrire di tagli e restrizioni di alcun genere.

Questa organizzazione sindacale, nell’incontro del 25 ottobre all’Assessorato alla Famiglia con il dirigente Guglielmo Reale in occasione dello sciopero generale promosso dai sindacati di base, ha denunciato con forza questa inaccettabile e illegittima situazione esistente nelle scuole superiori di Palermo e provincia, ma anche in altre città della Regione, chiedendo che l’Assessorato regionale sani con urgenza questa vergognosa situazione di grave lesione ai diritti degli studenti disabili nelle scuole.

Contestualmente in merito alle dichiarazioni sul suddetto articolo di Live Sicilia: ‘Ogni anno la Città metropolitana deve richiedere agli istituti il conteggio dei collaboratori scolastici, così da esternalizzare il numero adeguato di assistenti in base al numero dei collaboratori. A tal proposito inoltre va fatto presente che le mansioni di cui si parla rientrano nel contratto dei collaboratori…’, questa organizzazione sindacale contesta con forza quanto affermato nell’articolo dal suddetto ufficio della Città Metropolitana in quanto, primo, si tratta di presunte e strumentali interpretazioni di leggi come il decreto legge nazionale 66/2017, peraltro non ancora in applicazione in quanto il governo deve ancora emanare i decreti attuativi, ma nello stesso tempo questo decreto al suo interno nello specifico dei Collaboratori Scolastici rimanda al loro mansionario previsto dal Ccnl di settore che in merito agli studenti disabili contempla solo e unicamente un’assistenza di base e generica quindi assolutamente non specializzata.

Come quella che invece ogni giorno espletano nelle scuole di Palermo e siciliane gli assistenti igienico-personali specializzati da ormai più di vent’anni, qualificati ad hoc a seguito di corsi regionali ai sensi della legge 845/78 di Osa e Oss di 600 e 900 ore, nulla a che vedere con il corso di 40 ore di normale aggiornamento per i collaboratori scolastici delle scuole relativo solo e unicamente all’assistenza di base e generica. E inoltre lo stesso decreto, all’art.17, in merito alle Regioni a statuto speciale come la Sicilia contempla che sono fatte salve le normative già vigenti in materia specifica.
E’ illegale che a Palermo ma non solo le Città Metropolitane o i Comuni abbiano di fatto imposto in alcune scuole l’utilizzo dei collaboratori scolastici al posto degli assistenti specializzati tagliati, perchè sono in atto vere e proprie discriminazioni nei confronti di studenti disabili privati dall’assistenza igienico-personale specializzata e perchè si impone illegalmente al collaboratore scolastico una mansione che da Ccnl non gli spetta.

Dinnanzi a queste palesi illegalità stiamo continuando a lottare e non ci fermeremo, pretendiamo dall’Assessorato regionale alla Famiglia immediate risposte risolutive. In mancanza di risposte serie sulla risoluzione concreta dei problemi, da quelli più immediati (vedi la questione parametro 1/4 – 1/5) a quelli più ampi e generali (vedi la salvaguardia dell’intero bacino siciliano degli assistenti igienico-personali specializzati che dopo più di 20 anni di servizio nelle scuole hanno pieno diritto ad essere stabilizzati e a non essere invece sottoposti ad una illegale operazione di macelleria sociale), contrasteremo in ogni forma e in ogni sede apposita qualsiasi lesione al diritto allo studio degli studenti disabili e al diritto al al lavoro degli assistenti igienico-personali siciliani. Si tratta di di una battaglia più che giusta e legittima, che non può che essere portata avanti con forza e determinazione e fino in fondo, proprio perché è una battaglia di civiltà”.

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11 Novembre 2019, 16:13

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