23 Settembre 2021, 13:39
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Assistenza agli alunni disabili: il punto sul ddl. “Non ci sono più scuse, il servizio di assistenza specialistica agli alunni disabili può e deve ripartire subito”. Questo il commento a caldo della deputata pentastellata e prima firmataria del disegno di legge, Roberta Schillaci al termine della seduta congiunta della quinta e della sesta commissione. Sotto la lente di ingrandimento dei deputati sono finite le svariate criticità che hanno messo i bastoni tra le ruote all’avvio del servizio in alcuni comuni del palermitano e del trapanese.
“Tutto è nato a causa di un fraintendimento tra la Regione e qualche ente locale. Alcuni di questi, infatti, nonostante una circolare emessa dal dipartimento alla Famiglia, hanno ritenuto indispensabile la produzione da parte del disabile della certificazione Uvm, che in effetti poteva essere benissimo sostituita da altra documentazione comprovante la sussistenza della patologia che dà diritto al servizio. Per sgomberare il campo da ogni equivoco le commissioni congiunte hanno chiesto che la Regione emani una nuova circolare. Nel frattempo abbiamo anche chiesto che gli enti locali in ritardo diano corso al servizio, basandosi sulla semplice certificazione che attesti che l’alunno è in possesso dei requisiti previsti dall’articolo 3 comma 3 della legge 104”, spiega ricordando che il servizio vanta di uno stanziamento di ben 4 milioni di euro.
Schillaci si dice aperta al confronto e pronta anche a modificare il testo. Un appello raccolto da diverse realtà. Il ddl incassa infatti il sostegno della First Sicilia (la federazione italiana rete sostegno e tutela dei diritti delle persone affette da disabilità). “Riteniamo che un disegno di legge è pur sempre una base di partenza di natura parlamentare, di conseguenza auspichiamo un confronto costruttivo sia in sede di commissione, sia con i gruppi parlamentari, con tutte le parti interessate”. La rete di associazioni si dice “favorevole in linea di massima ad ogni tentativo, da qualunque forza politica provenga, di dettare una disciplina uniforme per tutti gli Enti locali in relazione alla gestione dei servizi sopra menzionati, a cui aggiungeremo pure il trasporto scolastico”.
In Sicilia manca una disciplina organica. Al netto di alcune modifiche da approntare, il ddl ottiene un parere positivo. “Nessuno, infatti, può negare che, allo stato, nella nostra Regione, l’assenza di una disciplina organica, ( norme frastagliate e non collegate tra loro ne abbiamo ad abundantiam), nella misura in cui i detti servizi sono organizzati seguendo la nota ripartizione: Comuni e Città Metropolitana o Consorzi di Comuni, ha determinato e determina una autentica babele organizzativa nella gestione dei servizi, dove soprattutto nell’ambito comunale, ognuno li ha organizzati come li riteneva opportuni, con le conseguenze che ogni anno vediamo alunni, famiglie e operatori costretti ad assistere ad una differenziazione di tutele, assistenza, gestione e retribuzione, diverse da territorio a territorio, spesso persino tra territori limitrofi”, spiega il presidente Maurizio Benincasa. Poi avanza una proposta. “Riteniamo che sia opportuno che i disegni di legge possano diventare due: uno per il servizio di assistenza all’autonomia e comunicazione e l’altro relativo all’ assistenza igienico – personale, per una ragione di opportunità giuridica”.
“Il servizio di assistenza igienico personale specialistico necessità di una apposita disciplina ad hoc, perché vi è la necessità di distinguere bene le concrete mansioni e competenze del detto personale, rispetto al personale ATA. Il servizio di assistenza all’autonomia e comunicazione non risente della necessità di distinguerlo da altre competenze e funzioni, perché è una funzione unica e volendo usare un termine di gara, non ha concorrenti al suo interno”, chiarisce il presidente che si mette a disposizione per eventuali audizioni in commissione. “Inoltre, occorre anche dire, che il predetto servizio ha trovato già un suo punto di approdo nelle Linee guida Regionali, adottate dall’ Assessorato alla Famiglia, Politiche Sociali e Lavoro, che seppure tra qualche grave lacuna e omissione rappresentano allo stato una regolamentazione del citato servizio, semmai andrebbe previsto un intervento normativo che le estenda a tutto il territorio regionale e vincoli tutti gli Enti Territoriali Intermedi”, dice in merito alle linee guida. Infine c’è una grossa lacuna da colmare: il servizio di trasporto (che è obbligatorio) che va regolamentato. Insomma un ddl da integrare ma da non buttare a mare.
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23 Settembre 2021, 13:39