16 Dicembre 2017, 11:13
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DANIMARCA – Una storia giudiziaria che ha dell’incredibile. Una donna italiana di 58 anni, originaria di Catania ma che vive ormai da trenta in Danimarca, è stata condannata da un tribunale danese per aver ingaggiato un killer nel “dark web”, il mondo sommerso di internet, Per assoldarlo avrebbe pagato in bitcoin, la moneta virtuale che ha fatto arricchire tantissimi investitori 2.0. L’omicidio – come è emerso poi dal processo – non è stato mai materialmente commesso: la vittima designata doveva essere il suo ex fidanzato, anche lui catanese. Dalle indagini è stato ricostruito che il killer sarebbe stato trovato in un sito del dark web denominato “Crime bay”.
Il sicario era stato assoldato nel marzo scorso: come ha ricostruito l’agenzia Reuters, che ha diffuso la notizia. Il “lavoretto” sarebbe costato 4,1 bitcoin (anticipati) che all’epoca valevano circa 4.000 dollari. Ma nel frattempo il valore della moneta virtuale è cresciuto esponenzialmente: si stima di 15 volte rispetto alla scorsa primavera. Il pagamento – ricostruisce ancora l’agenzia di stampa internazionale – sarebbe stata già trasferita attraverso un’operazione finanziaria elettronica senza intermediari.
La donna, che è stata arrestata, è stata condannata dalla corte di Copenaghen a sei anni di reclusione. Una volta scontata la detenzione i giudici danesi hanno stabilito che la 58enne catanese sarà espulsa dal paese. Alla lettura della sentenza – come ha raccontato una televisione nazionale danese – era presente anche l’ex fidanzato, che per sua fortuna è scampato al pericolo visto che il sicario virtuale ha intascato i soldi e poi è scomparso.
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16 Dicembre 2017, 11:13