21 Luglio 2010, 17:40
1 min di lettura
Il presidente della cooperativa di produttori agricoli Agroverde di Gela, Stefano Italiano, è stato prosciolto all’accusa di riciclaggio e di favoreggiamento a cosche mafiose. Il Gip Lirio Conti ha dichiarato il non luogo a procedere nei suoi confronti e disposto il dissequestro della sua azienda, che prima delle vicende giudiziarie fatturava 20 milioni di euro l’anno. Italiano, ex vice presidente dell’associazione antiracket Gaetano Giordano di Gela, aveva denunciato e fatto arrestare, nel 2004, numerosi esponenti del racket che estorcevano denaro anche alla sua cooperativa. Con l’ allora sindaco, Rosario Crocetta, e altri 70 commercianti, avviò una grande attività dell’associazione. Ma un anno dopo la Dda di Caltanissetta lo accusò di avere nascosto altri aspetti dei suoi rapporti con le cosche mafiose, in merito a investimenti comunitari che avrebbero favorito indirettamente imprese facenti capo al clan Madonia. Il giudice ha accertato che quell’accusa, già stralciata in una precedente inchiesta, era stata archiviata e l’imputato prosciolto perché il fatto non sussiste. L’ex sindaco di Gela, oggi parlamentare europeo, Rosario Crocetta in una nota esprime grande soddisfazione per la sentenza e ribadisce la sua fiducia nella giustizia e nella magistratura. “Stefano e la cooperativa Agroverde, – scrive l’esponente del Pd – escono da una vicenda terribile che li aveva portati dall’essere simbolo della rivolta contro la mafia, a simboli di trasformismo e opportunismo. Oggi si avvia un nuovo percorso. “Ci auguriamo – prosegue Crocetta – che la vicenda sia chiusa definitivamente e, con tale augurio, si possa riprendere a ragionare dell’agricoltura gelese, completamente allo sbando e in gravi difficoltà”.
Pubblicato il
21 Luglio 2010, 17:40