Assolto il presunto estorsore |Indagato l’imprenditore Sanfratello

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15 Ottobre 2012, 17:10

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PALERMO – E’ stato assolto per non aver commesso il fatto Domenico Lo Iacono, imputato di estorsione ai danni dell’imprenditore edile Francesco Sanfratello. La sentenza è stata emessa dalla quarta sezione penale del Tribunale di Palermo che ha trasmesso gli atti alla Procura per verificare la posizione dell’imprenditore con l’ipotesi di reato di favoreggiamento aggravato dalle finalità mafiose ad Andrea Gioè, esattore del clan Lo Piccolo già condannato in via definitiva a 10 anni. Lo Iacono era difeso dall’avvocato Antonio Turrisi.

Francesco Sanfratello ha denunciato di aver pagato il pizzo, nella misura del 2 per cento di ogni appalto aggiudicato, dal 2000 al 2008, per un totale di oltre 70mila euro, quando ha poi deciso di rivolgersi ad Addiopizzo e denunciare i suoi aguzzini, alcuni dei quali sono già stati condannati con il rito abbreviato.

Quando l’imprenditore è stato sentito dalla polizia giudiziaria, all’atto della denuncia, avrebbe, però, omesso il ruolo che nella vicenda avrebbe avuto Andrea Gioè – uno degli uomini di Salvatore e Sandro Lo Piccolo – fratello di un suo caro amico. Ma gli investigatori, nel ricostruire i taglieggiamenti all’imprenditore, avevano interrogato i pentiti Gaspare Nuccio e Francesco Spataro che, invece, avevano confermato il ruolo avuto da Gioè che si sarebbe fatto avanti per gestire la “messa a posto” di Sanfratello. Come ulteriore conferma, gli investigatori potevano contare anche su uno dei pizzini ritrovati a Giardinello nel covo in cui sono stati catturati i boss Lo Piccolo.

Nel processo sono stati sentiti gli stessi pentiti che hanno confermato il ruolo di Andrea Gioè. Francesco Sanfratello, nell’ultima udienza utile, ha rivisto le sue dichiarazioni chiamandolo in causa. Le sue, però, sarebbero dichiarazioni inutilizzabili dal momento che non è stato sentito come indagato di reato connesso ma come testimone. Così la corte ha assolto l’imputato. Al processo, oltre a Sanfratello, si erano costituiti parte civile anche il comitato Addiopizzo e l’associazione antiracket Libero Futuro, i quali confermano il percorso di collaborazione dell’imprenditore e sperano che la vicenda possa essere chiarita al più presto.

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15 Ottobre 2012, 17:10

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