17 Dicembre 2014, 13:12
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TRAPANI – Nel novembre 2013 fu lo stesso sindaco di Trapani, Vito Damiano, a dare notizia ai giornalisti dell‘indagine avviata dalla procura di Trapani nei suoi confronti per il reato di peculato, legato all’uso dell’auto blu. Una vicenda processuale che si è conclusa oggi con l’assoluzione con formula piena: “Perché il fatto non sussiste”. Sentenza pronunciata dal gup del Tribunale di Trapani, Cavasino, a conclusione di un processo che, come chiesto dallo stesso Damiano, si è svolto con la formula del rito abbreviato. Il pm Franco Belvisi, tornato stamattina a replicare alle arringhe dei difensori, Gino Bosco e Massimo Pellicciotta, aveva chiesto una condanna a 18 mesi.
Sin dall’inizio Damiano aveva espresso serenità per l’esito della vicenda. Tra i casi “incriminati” l’uso dell’auto per partecipare a manifestazioni sportive, di calcio e basket, che vedevano protagoniste le maggiori squadre della città, l’uso dell’auto per giungere presso un salone da barbiere a Valderice, e per andare a ritirare l’auto personale che era stata rimossa dal carro attrezzi. Una indagine che era scaturita da un esposto anonimo. La Procura con il pm Belvisi aveva anche “conteggiato” il danno economico arrecato al Comune per l’uso che si riteneva improprio dell’auto blu, un totale di 314 euro, mentre per i servizi di indagine, utilizzo di videocamere, installazione di un gps sull’auto blu, la Procura risulta avere sostenuto una spesa per qualche migliaio di euro, all’incirca tremila.
Oggi il sindaco ha lasciato parlare i suoi difensori. “Dobbiamo dare atto – sottolinea Bosco – che non è stata leggera la scelta del rito abbreviato che indubbiamente in caso di condanna avrebbe posto il sindaco dinanzi agli obblighi sanciti dalla legge Severino. Più comodo sarebbe stato affrontare il giudizio dibattimentale che avrebbe permesso al sindaco, per i tempi del processo ordinario, di proseguire senza ostacolo alcuno nel proprio mandato. E’ stato lo stesso sindaco Damiano a scegliere il rito abbreviato, dimostrando così a nostro avviso grande onestà intellettuale. Eravamo sicuri dell’assoluzione e siamo felici di averla ottenuta ristabilendo piena verità dei fatti”. Proprio ieri lì’auto del sindaco, una Panda, è stata oggetto di un atto intimidatorio, il primo cittadino uscendo da casa ha trovato tagliate tutte e 4 le ruote. Episodio sul quale adesso indaga la polizia.
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17 Dicembre 2014, 13:12