Politica

Da ‘comandati’ a dipendenti regionali, la lettera e l’ira dei sindacati

di

09 Gennaio 2025, 14:00

3 min di lettura

PALERMO – Assumere in via definitiva negli assessorati all’Economia e alla Salute della Regione Siciliana i dipendenti del comparto e della dirigenza appartenenti ad altre pubbliche amministrazioni e attualmente “in comando” nei rispettivi dipartimenti. La ‘proposta’ di stabilizzazione viaggia in una lettera congiunta degli assessorati all’Economia e alla Salute, e dei due dipartimenti, datata 31 dicembre 2024.

Le lettera dei due assessorati

Il percorso dovrebbe far transitare alcune figure già assunte in altri enti pubblici nei quadri della Regione. Si tratta complessivamente di 26 dirigenti e 23 tra funzionari e istruttori. Destinatari della missiva, che sta sollevando la protesta dei sindacati, la presidenza della Regione e l’assessorato della Funzione pubblica, quest’ultimo ramo dell’amministrazione regionale che quelle assunzioni dovrebbe formalmente avallarle.

I vuoti d’organico

In un documento di cinque pagine, che è stato visionato da LiveSicilia, viene prospettata l’attuale situazione del personale dei due assessorati e viene tracciata anche una strada per ‘risolvere’ il problema d’organico. La missiva pone l’accento sui vuoti d’organico che, all’1 gennaio 2025, si attesterebbero a 133 unità, tra dirigenti e funzionari amministrativi. A questi, secondo la lettera, si aggiungerebbero i 57 pensionamenti già previsti per quest’anno.

Una situazione che ha portato i due assessorati a proporre la “valorizzazione di professionalità già acquisite e immediatamente operative” attraverso una “rimodulazione delle procedure di reclutamento del personale per colmare i vuoti in dotazione organica”.

Chi sono i ‘comandati’

Una soluzione che nei piani dei due assessorati “dovrebbe tenere conto delle unità di comparto e dirigenza in servizio nel corso del 2024 con l’istituto del ‘comando’“. Si tratta di quel meccanismo previsto dalla legge in base al quale i dipendenti di un’amministrazione o di un ente pubblico per un determinato periodo possono prestare servizio presso un’altra amministrazione per soddisfare particolari esigenze d’organico.

Articoli Correlati

La ‘mobilità’ dei comandati

La lettera, che prevede comunque di attivare il percorso di stabilizzazione “contestualmente” ai concorsi per il reclutamento di personale esterno, individua anche la norma che consentirebbe questa operazione: l’articolo 30 del decreto legislativo 165 del 2011 che disciplina l’organizzazione degli uffici pubblici. La legge prevede che le amministrazioni pubbliche, prima di espletare i concorsi per la copertura delle carenze d’organico, “devono attivare le procedure di mobilità provvedendo, in via prioritaria, all’immissione in ruolo dei dipendenti provenienti da altre amministrazioni in posizione di comando”.

L’immissione in ruolo del personale in comando attraverso la procedura di mobilità “garantirebbe – si legge ancora nella lettera – immediato ristoro alle esigenze occupazionali dei dipartimenti, consolidandone la capacità operativa e regolarizzando la relativa spesa”.

Sindacati sul piede di guerra

Il problema, però, è che tra le persone che interessate dal provvedimento ci sono anche dipendenti con relazioni di parentela con alti dirigenti regionali e con esponenti del mondo politico. “Se l’operazione dovesse andare in porto – afferma la Cgil con il segretario regionale Alfio Mannino e il responsabile per la sanità in Sicilia Renato Costa – si tratterebbe di una sanatoria di personale comandato con un interpello interno, dopo una fantomatica ricognizione nelle Asp. La stabilizzazione – sottolineano – avverrebbe senza passare da un concorso, ma anche in barba a qualunque principio di trasparenza, nel momento in cui sarebbero coinvolti familiari di figure di vertice del sistema sanitario che non hanno mai fatto in proposito alcuna dichiarazione di conflitto di interesse”.

All’attacco anche la Cisl Fp Sicilia: “È un fatto gravissimo che ci lascia totalmente stupiti per le modalità e gli intenti con cui si sta cercando di risolvere problemi gravi e storici che richiedono soluzioni caratterizzate dalla massima trasparenza. Chiederemo immediatamente chiarimenti a tutte le strutture coinvolte”. Alle prese di posizione di Cgil e Cisl sono seguite quelle delle altre organizzazioni sindacali.

Pubblicato il

09 Gennaio 2025, 14:00

Condividi sui social