30 Ottobre 2017, 13:37
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PALERMO – Nessuna sospensione: quelle assunzioni sono legittime. Il Tar di Palermo ha dato il via libera a una decina di immissioni in ruolo all’Arnas Civico di Palermo, fissando al prossimo marzo l’udienza di merito. Con questa decisione, i giudici amministrativi hanno risposto al ricorso presentato da alcuni lavoratori che hanno impugnato le procedure di assunzione portate avanti in queste settimane dall’azienda ospedaliera palermitana, difesa dall’avvocato Girolamo Rubino.
I ricorrenti hanno impugnato in particolare gli atti che prevedevano l’immissione in ruolo di dieci medici, avvenuta attingendo da vecchie graduatorie. Graduatorie che avevano selezionato dei professionisti che avevano quindi ottenuto il diritto al ruolo, ma la cui assunzione si è bloccata in seguito all’entrata in vigore del decreto Balduzzi che “stoppava”, appunto, le assunzioni in Sicilia.
I ricorrenti, tra le altre cose, hanno impugnato anche la legittimità di quelle graduatorie, affermando che la proroga della scadenza delle graduatorie stesse, decisa dall’assessorato alla Salute, non fosse legittima in quanto la Sicilia è impegnata ancora nel cosiddetto “piano di rientro”.
Con l’ordinanza di oggi, il Tar ha dato seguito a una pronuncia di un mese fa, con la quale aveva rimandato appunto al 26 ottobre la decisione e disponendo, in attesa di questa udienza, la sola sospensione della stipula dei nuovi contratti, data la vicinanza della data prevista per la decisione stessa.
Insomma, adesso quei contratti possono essere firmati e le assunzioni possono andare avanti. Se ne riparlerà, eventualmente, a marzo. La materia, spiega infatti il Tar, è troppo tecnica per consentire una pronuncia di natura cautelare. “Alcuni profili problematici – scrivono i giudici – sembrerebbero essere venuti meno in forza di atti adottati dall’Arnas successivamente alla notifica del ricorso”, ma altri rimangono “irrisolti, tra cui quello dell’applicabilità della proroga dell’efficacia delle graduatorie concorsuali anche alle aziende sanitarie operanti in Regioni (tra cui la Sicilia) soggette a misure di contenimento della spesa pubblica sanitaria (piano di rientro)”. Così, “anche in considerazione della delicatezza degli interessi coinvolti, – scrive il Tar – che alle esigenze cautelari prospettate dai ricorrenti possa essere data adeguata tutela attraverso la fissazione dell’udienza per la trattazione del merito, senza sospensione degli effetti degli atti impugnati”. Le assunzioni quindi, per il momento possono andare avanti. Nel merito, se ne riparlerà a marzo.
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30 Ottobre 2017, 13:37