Vince il concorso alla Regione | Non si presenta: perde il posto fisso

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15 Gennaio 2018, 19:06

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PALERMO – La notizia farebbe saltare sulla sedia ogni italiano medio. Un siciliano che dopo molti anni si è visto riconoscere il proprio diritto all’assunzione alla Regione, ha deciso di non presentarsi all’appuntamento fissato con i dirigenti della Funzione pubblica per la firma del contratto. E così, quel diritto è decaduto. Insomma, l’uomo ha perso il posto fisso.

Una notizia da capogiro, se solo si pensa a quanti, in Sicilia, sognino un bel posticino tra gli uffici di Mamma Regione. Ma la storia in questione è misteriosa persino per i dirigenti dell’assessorato al Personale che ammettono: “Questa persona prima ci ha chiesto di aspettare alcuni giorni, poi è sparita nel nulla”.

La vicenda affonda le radici nel 2000. Quando l’allora assessore ai Beni Culturali Fabio Granata ha firmato il decreto col quale veniva indetto pubblico concorso per titoli a 24 posti di “dirigente tecnico archivista” all’assessorato. Da lì, una lunga trafila. La graduatoria definitiva arriva solo nel 2005. Viene poi corretta nel 2006. Ma le assunzioni si fermano. I vincitori rimangono “sospesi”, in attesa che la Regione trasformi queste persone da “aventi diritto all’assunzione” ad assunti.

Partono quindi i ricorsi dei vincitori che chiedono appunto l’ingresso nell’organico della Regione. Tra questi, anche il “misterioso” concorrente che alla fine rifiuterà. Nel 2012 il Giudice del Lavoro di Palermo sancisce il diritto all’assunzione di quattro tra i ricorrenti. Nel 2016 la Regione decide di non presentare ricorso. Cade insomma l’ultimo ostacolo: i concorrenti possono andare dritti verso il tanto agognato posto fisso.

Nell’agosto del 2017, quindi, la Regione comunica al concorrente poi sparito nel nulla di presentare i documenti necessari per dimostrare il possesso dei requisiti per l’accesso al pubblico impiego. L’uomo invia tutto e viene quindi convocato dalla Regione per il 10 ottobre: è il giorno buono per la firma del contratto di Regionale. A sorpresa, però, l’aspirante impiegato fa sapere di avere bisogno di altri 45 giorni per “addivenire ad una definitiva decisione in ordine alla sottoscrizione del contratto individuale di lavoro”. Insomma, quando bastava apporre una firma, decide di prendersi un po’ di tempo per riflettere.

Peccato che 45 giorni dopo, l’uomo non si è presentato alla Regione. E nemmeno sei giorni dopo, quando la Regione lo ha riconvocato. Così, è partito l’iter di “decadenza” del diritto all’assunzione. L’uomo non ha risposto nemmeno a questo “avvertimento”. E così, da oggi è ufficiale: addio al posto fisso. Roba da fare impallidire i tanti Checco Zalone di Sicilia.

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15 Gennaio 2018, 19:06

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