Politica

“Ast nel caos, c’era da rivedere tutto”: Pontrelli contrattacca

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07 Aprile 2023, 13:35

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Defenestrati nel pieno di un’operazione trasparenza. Sui conti e sugli appalti. Pur con il linguaggio felpato del legale, l’avvocato Tania Pontrelli, componente del Cda dell’Ast, replica alla versione ufficiale che vuole gli amministratori dell’Azienda siciliana trasporti silurati dal governatore Renato Schifani perché in ritardo con l’approvazione del bilancio. E lascia intravedere che la vera ragione risieda in una scelta politica. Tanto più che il ritardo, a giudizio di Pontrelli, era giustificato dalla situazione disastrata in cui il management ha operato e con la cautela imposta dalla bufera giudiziaria che aveva travolto l’azienda. 

“Sin dall’inizio, questa governance dell’Ast si è imposta un’operazione verità sui conti”, spiega a LiveSicilia Pontrelli che ripercorre le vicende dell’azienda. “Praticamente all’indomani del nostro insediamento le inchieste poi approdate al rinvio a giudizio hanno portato all’arresto dell’ex direttore generale. L’esigenza era quella di fare chiarezza sull’andamento economico visto che il bilancio del 2020 era stato approvato dalla vecchia governance e poi dal socio Regione Siciliana. E proprio le accuse precise e circostanziate evidenziavano una situazione di estrema criticità sulla gestione dell’Ast”.

Bisognava insomma procedere con i piedi di piombo, in un’azienda che insieme a mille altri buchi nello staff non aveva più un direttore generale. “Noi – aggiunge Pontrelli – ci siamo ritrovati senza una figura apicale e abbiamo assunto su di noi la responsabilità. Soprattutto il presidente che di fatto ha assunto anche il ruolo di direttore generale. Poi, con la distribuzione delle deleghe in capo agli altri componenti del Cda si sono ripartite alcune competenze. Io, per esempio, ho avuto la delega agli appalti”.

Un nodo centrale nella gestione dell’azienda con i rischi evidenziati dal faro acceso dalla magistratura. “Su mia proposta – prosegue il legale – si è deciso di revocare in autotutela alcuni bandi di gara. Feci una relazione circostanziata nella quale evidenziavo le principali criticità. Non ci siamo sottratti, ci siamo assunti responsabilità di non poco conto su tutto”.

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Appalti e conti vanno di pari passo, da qui, spiega Pontrelli, il riesame critico sulla situazione precedente. “Abbiamo fatto in modo che si operasse una due diligence sui conti vecchi, sui bilanci passati, per poter predisporre il bilancio di esercizio 2021 e poi a cascata quello del 2022. Perché è chiaro che per predisporre un bilancio bisogna partire da dati certi e incontrovertibili, se c’è il dubbio che possano esserci delle criticità che riguardavano il vecchio bilancio del 2020, a maggior ragione, dovevamo aprirci gli occhi”.

Una verifica di trasparenza che ha richiesto tempo e che, secondo il legale, giustifica il tempo in più che il Cda ha impiegato: “La questione del ritardo nell’approvazione del bilancio è dovuto ai vari fattori che si sono susseguiti”, dice chiaramente Pontrelli. “Evidentemente – aggiunge – noi ci siamo insediati in un periodo che forse il più sfortunato dell’azienda dell’Ast Sicilia. E peraltro, come ha evidenziato anche il presidente Santo Castiglione, anche i vecchi bilanci erano stati approvati in ritardo proprio in virtù delle criticità croniche che attanagliano i conti dell’azienda”.

Sulla decisione di azzerare il Cda, Tania Pontrelli respinge le accuse: “È quantomeno ingeneroso attribuirci inadempienze e inerzie dal momento che noi abbiamo svolto un’attività complessa costantemente sotto l’attenzione dell’opinione pubblica proprio per via dell’inchiesta che riguardava la vecchia governance”. Ma poi l’avvocato aggiunge un passaggio che forse spiega la vera ragione della cacciata del Cda: “È diritto del socio Regione individuare come componenti di qualsivoglia consiglio di amministrazione di qualunque società partecipata persone di fiducia dell’assetto politico attuale”.

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07 Aprile 2023, 13:35

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