Astensionismo ed elettorato diviso | È il presidente di 2 siciliani su 10

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06 Novembre 2017, 13:00

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PALERMO – Il nuovo presidente rappresenterà un siciliano su cinque. Due siciliani su dieci. Questo racconta il voto delle Regionali, tra astensionismo di poco maggiore rispetto al 2012, e la suddivisione dell’elettorato in tre-quattro poli.

E così, chi vincerà finirà comunque per essere l’espressione di una minoranza dei siciliani. Una netta minoranza. Frutto, come detto, innanzitutto della scarsa affluenza alle urne. I votanti in Sicilia, il 5 novembre scorso,erano oltre 4,6 milioni. Ma il dato sull’astensione, come detto, è stato massiccio e superiore, seppur di poco, a cinque anni fa, quando Crocetta a sua volta fu scelto più o meno da tre siciliani su venti. Così, al voto in questa ultima tornata sono andati poco meno di 2,2 milioni di siciliani.

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Le proiezioni al momento danno avanti nettamente Musumeci su Cancelleri. È verosimile che la forbice si possa un po’ restringere, avvicinandosi un po’ di più agli exit poll di ieri. Comunque vada, il governatore potrebbe ottenere un consenso, punto più, punto meno, che si aggiri attorno al 37-39 per cento.

Così, il conto è presto fatto. Il 38 per cento dei votanti equivale a circa il 18 per cento dei voti validamente espressi. Insomma, meno di due siciliani su dieci avranno indicato il nuovo governatore. Dati che non rappresentano in realtà una grossa novità. Era accaduto infatti anche nel 2012, quando Rosario Crocetta vinse con percentuali ancora più basse, attestandosi appena sopra il 30 per cento in una Sicilia in cui l’affluenza si è fermata su dati molto simili a quelli di oggi.

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06 Novembre 2017, 13:00

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