31 Maggio 2012, 20:14
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“La sfiducia al governo Lombardo? Non la escluso. Dovremo parlarne in direzione lunedì”. Il segretario regionale del Pd Giuseppe Lupo mantiene aperta l’ipotesi, esclusa dal capogruppo Antonello Cracolici e caldeggiata invece da altri esponenti del partito. Cruciale sarà la questione delle alleanze e l’atteggiamento dell’Udc, che ha proposto al Pd di votare la mozione di sfiducia insieme. Lupo vuole capire se i casiniani considerano questo passaggio la premessa di un cammino comune in vista delle prossime regionali. Intanto, il segretario mette in guardia dai propositi del presidente della Regione che “sembra essere intenzionato a occupare ogni poltrona”. E a proposito di poltrone invita gli assessori vicini al Pd a fare un passo indietro.
Segretario, il Pd non sostiene più il governo Lombardo, che è diventato così un governo di minoranza. Ma quali sono le conseguenze pratiche di questa scelta visto che non avete chiesto agli assessori in quota Partito Democratico di lasciare la giunta e non si parla di una mozione di sfiducia. Cosa cambia in concreto nei rapporti tra il Pd e il governo Lombardo?
“Intanto non voteremo più i provvedimenti del governo in Aula ma li valuteremo caso per caso e ovviamente porteremo avanti i provvedimenti proposti dal nostro partito. Per quanto riguarda gli assessori, trattandosi di governo tecnico non avevamo indicato assessori e non siamo nelle condizioni quindi di poterli revocare. Ma dico con altrettanta chiarezza che se vi fossero assessori tecnici in giunta che ritengono di avere posizioni politiche vicine a quelle del Partito Democratico farebbero bene a valutare di fare un passo indietro, per coerenza. Rispetto a una mozione di sfiducia io non la escludo. C’è una direzione del partito convocata per lunedì: penso che il partito dovrà valutare anche l’opportunità di una mozione di sfiducia”.
Ci sono stati dei parlamentari regionali del Pd, Faraone, Mattarella, Di Benedetto, che si sono detti propensi a votarla. Qual è la sua opinione personale?
“Lo ripeto: la mia opinione personale è che la sfiducia va valutata anche per le sue conseguenze anche rispetto alla possibilità di costruire un’alleanza futura. Mi riferisco al fatto che l’Udc ci ha proposto di presentare insieme la mozione. Vogliamo chiarire con l’Udc se questo stare insieme si riferisce solo alla mozione di sfiducia o anche a un dopo , a uno stare insieme alle prossime elezioni regionali. Sono tanti gli aspetti da valutare”.
Il nostro giornale come lei sa ha lanciato una campagna “stopars” per dare al più presto alla Sicilia un governo nel pieno dei suoi funzioni. Qualcuno obietta che non si può votare a Ferragosto. Ma tra fine ottobre, data fissata da Lombardo, e Ferragosto ci sarebbero soluzioni di mezzo: anche se si trattasse da guadagnare un mese non pensa che ne varrebbe la pena nell’interesse della Sicilia?
“Io credo che si può anche valutare questo, di anticipare la data delle elezioni, Ma credo che la via maestra sia quella della mozione di sfiducia che noi dovremo valutare con attenzione. Rispetto alla campagna delle dimissioni contemporanee dei 46 mi pare che la norma statutaria non abbia una legge di attuazione. Ho letto anche pareri di autorevoli giuristi… ma credo che da un punto di vista politico la strada della mozione si sfiducia sia la migliore e vada esplorata. Ritengo personalmente che comunque il tema sia un altro. Se si dimettessero i 46 deputati l’Assemblea si scioglierebbe ma rimarrebbe comunque in carica per un certo periodo il presidente della Regione. Ecco, quello sarebbe persino un rafforzarlo perché verrebbe meno il ruolo di controllo dell’Ars. Questo potrebbe avere conseguenze negative perla Sicilia: e mi riferisco in particolare al fatto che il presidente della Regione in queste ultime settimane sembra essere intenzionato a ricoprire ogni poltrona rimasta libera: sottogoverno, assessorati, partecipate. Io credo che il vero rischio sia questo. Dobbiamo impedire l’occupazione di questi spazi in chiave pre-elettorale, anche approvando una norma come quella proposta dal senatore D’Alia dell’Udc, che prevede che con l’insediamento del prossimo presidente della Regione le nomine fatte da questo decadano. Mi sembra un forte deterrente per impedire questa corsa all’accaparramento del potere e delle poltrone”.
Ieri Antonello Cracolici ha insistito su un’alleanza larga che includa le forze autonomiste, che se abbiamo capito bene sono il partito di Lombardo. Mi spiega come si fa a rompere il 30 maggio con un partito e poi allearcisi due mesi dopo?
“Lei dice bene. Questo è un aspetto che dobbiamo valutare anche nel momento in cui dovessimo deciderci a presentare una mozione di sfiducia. Noi proponiamo questa alleanza che a partire dal centrosinistra possa coinvolgere anche i moderati L’Mpa si ritiene un partito moderato? Comincino loro a sciogliere qualche riserva in tal senso. Comunque è chiaro che la valutazione va fatta con le forze politiche con cui innanzitutto vogliamo allearci. Cioè i partiti del centrosinistra e, tra i moderati, l’Udc che è un partito nazionale come il Pd, questo anche in vista delle prossime elezioni nazionali. Se non ci fossero pregiudiziali da parte loro anche per un’alleanza con l’Mpa, io non ragiono per pregiudiziali. Ma bisognerebbe chiarire alcune cose sul programma e sui criteri di scelta del candidato presidente della Regione”.
A questo punto la domanda è d’obbligo: chi sarà il vostro candidato? In questi giorni si fa un gran parlare di Piero Grasso, tutti lo vogliono, a destra e a sinistra. Lei come valuterebbe una sua candidatura?
“Quella del procuratore Grasso indubbiamente è una candidatura di altissimo livello. Io in questo momento non intendo nemmeno commentarla visto il ruolo che il procuratore Grasso ricopre. Noi abbiamo bisogno sicuramente di una candidatura estremamente autorevole in grado di parlare alla Sicilia e trasmetterle la nostra voglia di riscatto”.
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31 Maggio 2012, 20:14