01 Maggio 2016, 05:10
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CATANIA. Sarà l’indagine dell’Enac a chiarire cosa ieri ha creato i problemi al carrello del piccolo Fokker dell’Air Valleè. Non sono mancati i momenti di caos all’aeroporto etneo dopo l’atterraggio d’emergenza. A bordo dell’aeromobile in arrivo da Rimini erano presenti 21 persone, tutte illese, comprensive di tre membri dell’equipaggio. Un’emergenza piombata nell’attimo in cui il piazzale della pista dello scalo era invaso da aeromobili in attesa di decollare e i terminal erano strapieni di passeggeri. Tutte condizioni che avrebbero nel peggiore dei casi potuto generare conseguenze disastrose, ma l’incidente di ieri si è risolto fortunatamente senza alcun danno a cose o persone. Una volta scattata l’allerta all’aeroporto si sono immediatamente attivati il sistema di sicurezza della Sac unitamente alle procedure di soccorso per la gestione dell’emergenza. Così come previsto dalla procedura internazionale sotto il coordinamento dell’Enac è stato riunito il Coe (il Centro operativo di emergenza) dell’Aeroporto di Catania.
L’incidente è avvenuto poco dopo le 12.00. Lo scalo è stato riaperto intorno alle ore 15.00 successivamente all’avvenuta fase di rimozione del velivolo e all’ispezione del manto svolta dai tecnici i quali hanno escluso eventuali danni alla pista. Sul posto diverse squadre dal Comando Provinciale e dal Distaccamento Sud dei Vigili del Fuoco, oltre ai mezzi della sicurezza aeroportuale. Naturalmente, non sono mancati i disagi: i voli sono stati dirottati a Palermo e Comiso. Ma le ripercussioni negli orari dei voli in arrivo e in partenza sono poi inevitabilmente perdurate per il resto della giornata. L’Enac avrebbe già predisposto una procedura investigativa al fine di chiarire l’esatta dinamica dell’incidente. Negli ultimi anni non si erano mai verificati eventi di questo genere a Catania. Ma a raccontarci nel dettaglio cosa sia accaduto è il vice direttore generale della Sac, Francesco D’amico.
“Fortunatamente è andato tutto bene, la macchina dei soccorsi ha funzionato nel migliore dei modi”. Al momento del decollo a Rimini il carrello del velivolo si sarebbe chiuso regolarmente. “L’aereo ha riscontrato un’emergenza durante la fase finale del volo, – spiega D’Amico – in quanto il carrello non si apriva. Subito dopo aver effettuato le prime verifiche con la nostra torre di controllo si è deciso di effettuare un atterraggio in via d’emergenza. Abbiamo immediatamente bloccato tutte le operazioni che in quel momento erano in corso allo scalo”.
Emergenze di questo genere vengono solitamente gestite sulla base del piano di sicurezza aeroportuale che regola le procedure di soccorso in pista. “Ci sono tre stadi: allarme, emergenza e incidente. – prosegue D’Amico – Nel primo caso si tratta solo di allerte ma non vi sono operazioni particolari. Quella di ieri è stata una emergenza, certamente. Quindi è stato necessario predisporre immediatamente tutti i mezzi di sicurezza e far giungere le ambulanze in pista. I sanitari presenti in aeroporto sono quelli della Croce rossa”. Una volta scesi giù dal velivolo i passeggeri sarebbero apparsi comprensibilmente spaventati, ma nessuno di loro ha riportato danni. “Fortunatamente non ci sono stati feriti, quindi non si è effettuato nessun particolare intervento di soccorso. L’aereo è riuscito a fermarsi in tempo. Tra i passeggeri c’era soltanto un po’ di paura, ma sono stati immediatamente accolti da tutti gli operatori preposti”.
La bravura del pilota avrebbe insomma evitato il disastro. Ma a seguire passo dopo passo tutte le operazioni c’erano tutti gli addetti preposti lungo la pista. “Il comandante è riuscito a gestire benissimo l’emergenza. E’ riuscito a tenere l’aeromobile sui due carrelli posteriori durante quasi tutta la fase di atterraggio e solo all’ultimo minuto si è abbassato sul muso. Dunque sia l’attrito che l’impatto sono stati contenuti. Sono esercitazioni che svolgiamo almeno una volta l’anno con tutti le organizzazioni preposte fra cui Enac, la Polizia e gli altri vettori”. Secondo D’Amico sarebbe precoce stabilire cosa sia accaduto al sistema di apertura del carrello del velivolo. “Problematiche come la mancata apertura di un carrello sono eventi che l’aeroporto si ritrova a subire. E’ un incidente tecnico proprio dell’aeromobile. Sarà L’Enac ora ha stabilire tutti gli aspetti della vicenda. Io sono dodici anni in aeroporto, é la prima volta che accade”.
Gaetano Mancini, amministratore delegato Sac: “Siamo stati allertati per tempo e quindi abbiamo messo in moto da subito le procedure standard di emergenza in pista. I nostri complimenti al pilota per l’atterraggio perfetto che ha consentito di riportare a terra sani e salvi passeggeri ed equipaggio. Direi che complessivamente la macchina organizzativa aeroportuale, un sistema assai articolato del quale fanno parte diversi enti, ha funzionato bene sotto il coordinamento dell’Enac. Un lavoro di squadra in cui ognuno ha il suo compito da portare a termine in accordo con gli altri. Il problema si è verificato poco prima delle 12, abbiamo chiuso lo scalo e nel giro di 3 ore lo abbiamo reso pienamente operativo anche se con le inevitabili ripercussioni per tutto il resto della giornata sui voli in arrivo e in partenza (alcuni spostati anche a Comiso). Uno strascico di criticità operative, legate alla chiusura per tre ore in una giornata di grande traffico del ponte del 25 aprile al 1 maggio, che speriamo di ottimizzare entro la serata”.
Positivo il riscontro sui social aeroportuali (dove gli utenti hanno potuto informarsi e interloquire in tempo reale con gli addetti dello scalo) e sulla nuova app CTAairport rilasciata nei giorni scorsi su tutti gli store digitali e che consente di seguire dall’inizio alla fine il proprio volo (check-in/gate di imbarco/nastro bagagli per chi sbarca a Catania).
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01 Maggio 2016, 05:10