09 Novembre 2020, 10:53
5 min di lettura
PALERMO – Le anticipazioni delle scorse ore sono realtà, confermate nero su bianco: la Rinascente resta a Palermo. Si chiude con un contratto di almeno nove anni la tesa ed estenuante trattativa sull’affitto del negozio in via Roma, fra il gruppo fondato a Milano e la società Fabrica Immobiliare che gestisce l’immobile per l’ente previdenziale Inarcassa. A tirare il sospiro di sollievo più profondo sono circa centocinquanta famiglie, quelle dei 78 dipendenti della Rinascente e di tutti i lavoratori di un ampio indotto: punti ristoro, vigilanza, servizi di pulizia e i cosiddetti ‘boxisti’, i lavoratori delle aziende titolari degli stand installati all’interno del punto vendita.
Com’era emerso giovedì, l’intesa di massima era stata già raggiunta e mancavano solo alcuni dettagli. Che adesso sono stati perfezionati: “Il contratto prevede un importo d’affitto medio da 1 milione 540 mila euro per nove anni – annuncia Marianna Flauto, segretario generale della Uiltucs Sicilia -. Al nono anno Rinascente può rimanere, con un nuovo contratto, oppure cedere a chi subentrerà la propria licenza d’uso commerciale che riguarda l’immobile in via Roma. In ogni caso, questo passaggio prevedrebbe l’inclusione di tutti i lavoratori”. Come specifica il segretario della sigla, quindi, l’accordo contempla l’opzione della cessione del ramo d’azienda mantenendo le garanzie occupazionali. Un aspetto su cui nei mesi scorsi non si era mai giunti a un punto d’incontro.
L’accordo precedente, scaduto a settembre di quest’anno, prevedeva che la Rinascente corrispondesse a Fabrica Immobiliare un affitto annuo di 2,4 milioni di euro. Alla scadenza Rinascente ha fatto presente di ritenere la cifra fuori mercato, dando inizio al lungo dialogo per arrivare a rimodularla. A giocare un ruolo chiave è sempre stata appunto la licenza per l’uso commerciale dei locali che danno su piazza San Domenico, posseduta dalla Rinascente ormai da diversi anni. Il gruppo si è sempre manifestato poco incline a cederla, tranne se un eventuale soggetto terzo non fosse stato già pronto a rilevarla. Il caso non si è verificato.
Nelle ultime settimane il ‘tira e molla’ tra lo storico marchio dei grandi magazzini e la controparte si era intensificato. Nella trattativa sono stati cruciali gli interventi del Comune di Palermo e del Ministero del Lavoro (quest’ultimo anche in qualità di organo di vigilanza nei confronti di Inarcassa). ‘Momenti salienti’ il lavoro del ministro Nunzia Catalfo e dei sottosegretari del governo Steni Di Piazza e Francesca Puglisi per arrivare a inserire nell’accordo la cessione del ramo d’azienda, e gli interventi del Comune riguardo alla destinazione d’uso commerciale: il sindaco Leoluca Orlando aveva chiarito a Fabrica che qualora Rinascente avesse deciso di non cedere la licenza, e quindi riconsegnarla all’amministrazione, i vincoli del centro storico avrebbero reso improbabile l’ottenimento di una nuova licenza ‘da zero’.
La voce di essere giunti a un punto morto era circolata più volte, ma evidentemente non era mai stato messo un punto alla storia. E di questo su tutti possono finalmente esultare i lavoratori, che in attesa dei risvolti definitivi si erano giocati ogni carta: un doppio sciopero l’11 e il 12 settembre, un incontro con l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, persino la provocazione di ‘autotassarsi’ lo stipendio per pagare un terzo del gap fra la cifra allora chiesta da Fabrica e la controfferta di Rinascente.
Un percorso seguito col fiato sospeso fino al momento della firma, di cui sorride l’intera zona di via Roma: la permanenza della Rinascente a Palermo risolve anche il capitolo svalutazione per gli immobili e le attività circostanti, già colpiti da una crisi che si protrae da ben prima dell’exploit del Covid. “Avere scongiurato la chiusura della Rinascente a Palermo significa tantissimo – commenta Flauto della Uiltucs a margine -. Abbiamo dato una risposta alla città: grazie alla permanenza dell’azienda in via Roma possiamo avere un’ulteriore speranza di rilancio per dare di nuovo vita a tutta quella zona di Palermo. In questa vicenda è stato importante il ruolo che hanno assunto tutte le istituzioni, questo è l’esempio di come lavorando in sinergia si riesce a ottenere grandi risultati. Un risultato di politica che funziona”.
“Se Rinascente fosse andata via, per questo pezzo di centro storico sarebbe stato un disastro – fa presente Giuseppe Aiello, segretario generale della Filcams Cgil Palermo -. L’avere evitato che la sede di via Roma chiudesse i battenti deve essere punto di partenza per la ripresa commerciale e la riqualificazione del tessuto produttivo di quest’asse del centro storico, dove sono troppe le saracinesche abbassate. Nella prima fase di questa dura vertenza, siamo stati solerti a lanciare l’allarme con una protesta che richiamasse l’attenzione di tutti. Il Comune ha fatto un lavoro encomiabile così come è stato fatto un buon lavoro da parte del ministero. Vogliamo ringraziare i lavoratori per il grande impegno dimostrato – dice ancora Aiello – e sottolineare il senso di responsabilità delle parti che, dopo mesi di trattative, hanno individuato la strada da percorrere per firmare questo l’accordo superando una distanza che sembrava incolmabile. Adesso lo sforzo di tutti deve proseguire per fare rinascere il commercio nel centro antico di Palermo”.
Per il sindaco Orlando e l’assessore al Lavoro Giovanna Marano “viene superata positivamente quella che si era annunciata come una vera e propria tragedia, ovvero la chiusura dell’infrastruttura commerciale più pregiata del centro storico della città con la perdita di centinaia di posti di lavoro. Mesi di preoccupazione e di impegno istituzionale e dei lavoratori diventano una esperienza a lieto fine e con prospettiva di lungo termine. Di questo ringraziamo tutti gli attori, a cominciare dalle lavoratrici e i lavoratori con i sindacati che li hanno rappresentati, il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo con i sottosegretari Steni Di Piazza e Francesca Puglisi. E ringraziamo la città – proseguono – che anche attraverso una costante attenzione degli organi di informazione è stata vigile e partecipe. Palermo non poteva perdere la Rinascente e la Rinascente non poteva perdere Palermo. Nei prossimi anni ci impegneremo per rendere ancora più feconda questa sinergia”.
Pubblicato il
09 Novembre 2020, 10:53