14 Luglio 2021, 16:51
1 min di lettura
PALERMO – Il giudice azzera il processo e invia gli atti alla Procura. Deve ripartire da zero il processo a carico di Riccardo Savona, deputato regionale di Forza Italia e presidente della commissione Bilancio all’Ars, della moglie Maria Cristina Bertazzo e della figlia Simona.
Il giudice per l’udienza preliminare Marco Gaeta ha definito una “grave omissione” il mancato deposito di alcuni interrogatori e di migliaia di pagine di atti che riguardavamo il rapporto tra la Regione e gli enti di formazione professionale.
Secondo la Procura della Repubblica, esisteva un “sistema Savona” per drenare le risorse della formazione professionale. Ed è per questo che il procuratore aggiunto Sergio Demontis e i sostituti Vincenzo Amico e Andrea Zoppi avevano chiesto il rinvio a giudizio per gli imputati che si sarebbero resi protagonisti di una maxi truffa di circa 900 mila euro.
È stata “l’intraprendenza” dei difensori, gli avvocati Salvatore Traina, Manuela Gargano, Giada Traina, Dario D’Agostino e Fabrizio Bellavista, a fare emergere che neppure la Procura sapeva dell’esistenza del materiale investigativo. Secondo i legali, si tratterebbe di documenti favorevoli agli imputati, ai quali è stato negato il diritto di difesa.
Adesso la Procura, che avrà a disposizione gli atti, dovrà decidere se rinnovare la richiesta di rinvio a giudizio oppure proporre l’archiviazione qualora i documenti facessero emergere una ricostruzione diversa da quella finora sostenuta.
Il giudice sottolinea che “la polizia giudiziaria ha perseverato nelle proprie condotte omissive, nonostante fosse emersa già prima dell’avvio dell’udienza preliminare l’incompleta trasmissione degli atti d’indagine”.
Pubblicato il
14 Luglio 2021, 16:51