Aumenta la tassa regionale |Studenti pronti al boicottaggio - Live Sicilia

Aumenta la tassa regionale |Studenti pronti al boicottaggio

Cresce di 55 euro la tassa regionale per il diritto allo studio per il prossimo anno accademico. Senza distinzione di fascia di reddito. Gli studenti vogliono sapere quali servizi supplementari saranno istituiti in seguito all'aumento, altrimenti non pagheranno la tassa.

Università siciliane
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PALERMOL’iscrizione universitaria costerà 55 euro in più per tutti, senza distinzione di fascia di reddito. L’importo della tassa regionale per il diritto allo studio nell’anno accademico 2012/13 passa così da 85 a 140 euro. “Un aumento deciso in corso d’opera e senza preavviso” denunciano gli studenti universitari. E coloro che hanno già pagato la tassa, dovranno versare la differenza.

Ma gli universitari non ci stanno e chiedono chiarimenti. “Questo genere di intervento è vergognoso, gli importi delle tasse erano già stati fissati. Ma questa volta vogliamo una risposta scritta – ha detto Ruggero D’Amico, presidente dell’associazione Gruppo Attiva – Gli studenti devono sapere per cosa stanno pagando di più”.

Annunciate iniziative di protesta. “Boicotteremo il pagamento delle tasse fino a che non sarà fatta chiarezza. Richiederemo un piano che elenchi i servizi attivi e i miglioramenti che si vogliono apportare. Non daremo tregua all’amministrazione dell’ateneo finché non comincerà a essere chiaro come vengono spesi questi soldi”, ha concluso D’Amico. “Il coordinamento UniAttiva – si legge sul sito dell’associazione – lancerà una raccolta firme finalizzata a chiedere al Rettore che gli aumenti corrispondano a servizi visibili, concordati con delegazioni delle varie facoltà per realizzare interventi realmente utili”.

I servizi sono da anni in contrazione – spiega Alessio Lo Presti, coordinatore dell’Udu (Unione degli universitari) Palermo – e, nonostante questo aumento, si prevedono in calo anche per i prossimi anni. I servizi statali sono in diminuzione, così come gli iscritti che con le loro tasse li finanziano. A settembre – conclude – addirittura si prevedono meno borse di studio”.


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