Autismo e consapevolezza | I problemi dell’età adulta

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02 Aprile 2017, 10:09

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È una malattia per alcuni versi ancora ‘misteriosa’ e per la quale non esiste al momento una cura: l’autismo colpisce, solo in Italia, tra le 300 e le 500 mila persone ma i casi sono in aumento a livello mondiale. Non solo bambini autistici. Sono infatti tanti anche i ragazzi e gli adulti affetti da tale patologia e per loro i problemi, per vari aspetti, sono ancora più complessi. Tanto che oltre il 90% delle persone con autismo non ha mai lavorato e vive prevalentemente con i genitori. A puntare i riflettori sul meno noto mondo dell”autismo adulto’ sono gli esperti nella Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, in occasione della quale oltre 150 iniziative si svolgeranno in Italia, con convegni nelle scuole ed i principali monumenti che si coloreranno di blu, il colore scelto dall’Onu per indicare questa patologia.

I cosiddetti disturbi dello spettro autistico sono un gruppo complesso di disturbi dello sviluppo cerebrale. Questo termine, spiega l’Istituto superiore di sanità, raggruppa condizioni come l’autismo e la sindrome di Asperger, disturbi caratterizzati da difficoltà nell’interazione e nella comunicazione sociale e da interessi e attività limitati e ripetitivi. Incerto il numero delle persone affette: recenti stime indicano 62 casi per 10.000, il che significa che un bambino su 160 ha un disturbo dello spettro autistico. Secondo altri studi, però, i tassi sarebbero più elevati.

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Negli Usa il numero sale a 3,5 milioni, nel mondo si arriverebbe a 60 milioni di persone affette. Gli esperti sono concordi nel sostenere che negli ultimi 35 anni il numero dei casi è impennato ovunque, anche per la migliorata capacità di diagnosticare la malattia. Nelle persone affette, il grado di abilità intellettiva è variabile e spazia da una compromissione grave ad abilità cognitive non verbali superiori alla norma. È difficile individuare prima dei 12 mesi di età la presenza della malattia, mentre la diagnosi è in genere possibile entro i 2 anni di età. Le manifestazioni all’esordio sono un ritardo o regressione del linguaggio e delle abilità sociali e la presenza di comportamenti ripetitivi. Quanto alle cause, sono sia genetiche sia ambientali (infezioni virali, esposizione a pesticidi).

I dati, affermano Iss e Oms, indicano che non vi sono evidenze di un legame tra vaccino morbillo-parotite-rosolia (Mpr) e disturbi dello spettro autistico. L’ipotesi che la vaccinazione possa essere associata ad autismo fu sollevata da uno studio inglese nel 1998 su The Lancet. L’ipotesi è stata poi valutata da numerosi studi, ma nessuno ha confermato una relazione causale. Gli autori dello studio hanno successivamente ritirato le loro conclusioni e nel 2010 la rivista ha ritirato l’articolo. In Italia, nel 2015, è entrata in vigore la prima legge sull’ autismo, per un maggior inserimento nella vita sociale e lavorativa. L’autismo è stato inoltre inserito nei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza, per garantire diagnosi precoce e cure individualizzate in tutte le Regioni. (ANSA)

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02 Aprile 2017, 10:09

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