11 Maggio 2015, 14:46
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PALERMO – Strisciò la carta di credito per fare benzina nella sua macchina. La carta, però, era della Regione siciliana. Gaetano Passafiume, 55 anni, autista in forza all’amministrazione regionale, ha patteggiato una condanna a quattro mesi e dieci giorni di carcere, pena sospesa, davanti al giudice per l’udienza preliminare Nicola Aiello. La condanna arriva per il reato di appropriazione indebita. Passafiume ha pagato con i soldi della Regione benzina per 389 euro.
Il reato è stato derubricato visto che all’inizio all’imputato veniva come contestato il peculato. Il difensore, l’avvocato Toni Palazzotto, ha fatto emergere che Passafiume “non era un pubblico ufficiale, ma svolgeva un ruolo di nero autista”. Per questa vicenda Passafiume ha subito un procedimento disciplinare chiusosi con l’archiviazione dopo che l’autista risarcì il danno.
Nel suo passato c’è una vicissitudine giudiziaria terminata in maniera positiva per lui. Fu assolto: non c’era certezza che, sgattaiolando nel traffico, avesse alzato il dito medio all’indirizzo dei vigili urbani che gestivano una mattinata infernale a piazza Indipendenza, davanti alla presidenza della Regione. Passafiume, era autista del presidente dell’Ars, Angelo Capitummino. Le cose allora, parlando di traffico, andavano più o meno come oggi.
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11 Maggio 2015, 14:46