Auto rubate e falsi incidenti| Scattano cinque nuovi arresti

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25 Maggio 2018, 16:36

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PALERMO – Scattano altri cinque arresti nell’ambito dell’operazione “Car network”, l’operazione della polizia stradale e del commissariato di Brancaccio che lo scorso 10 maggio ha già fatto finire in manette una banda specializzata nella ricettazione e riciclaggio di auto. Le indagini non si sono mai fermate e hanno permesso di accertare che all’interno di un’officina abusiva i mezzi venivano letteralmente “rigenerati”.

Ai domiciliari sono finiti Carmelo di Marco 46 anni, Domenico Maiorana, 20 anni, Salvatore Sirchia, 45 anni, Marcello Sirchia, 43 anni, Giancarlo Lo Piccolo, 36 anni. Alle auto rubate, puntualmente su commissione, venivano sostituiti il telaio e parti interne, in modo che risultassero “nuove” e tutta la documentazione fosse in regola.

Venivano recuperati motori, pezzi meccanici ed altri componenti, che venivano poi utilizzati come ricambi per altre autovetture su cui venivano rimontati. Altri, invece, venivano riciclati utilizzando la documentazione e i dati identificativi dal telaio alle targhette, di veicoli incidentati e precedentemente acquistati, spesso all’estero. L’operazione ha inoltre fatto venire a galla circa trenta episodi sul fronte delle truffe assicurative, che riguardavano la simulazione di furti e finti incidenti. 

“Una rete ben organizzata  – hanno spiegato dalla polizia stradale – che poteva contare anche su un appoggio al Nord Italia. A Brescia è infatti stato rintracciato un fratello degli indagati”. I pezzi di ricambio, in base a quanto accertato, venivano acquistati in Belgio o in Francia anche per pochi euro. Ricambi e documenti che appartenevano ad auto incidentate e in base ai quali pezzi venivano commissionati i furti da mettere a segno per dare una nuova vita alle macchine. Tra queste, quelle maggiormente diffuse e più facilmente piazzabili, dalle Fiat Cinquecento alle Lancia.

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25 Maggio 2018, 16:36

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