27 Agosto 2021, 12:48
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CATANIA – Un’area di oltre 5 mila metri quadri. Una distesa di rifiuti, carcasse di automobili, alcune delle quali rubate, e materiale ferroso in pieno centro storico cittadino. In una zona compresa tra il torrente Acquicella e San Cristoforo, l Militari del Nucleo Operativo Ambientale della Guardia Costiera di Catania, su disposizione della Procura della Repubblica di Catania, al termine di una articolata e complessa attività investigativa, hanno eseguito una operazione di polizia ambientale.
Sono quattro le persone denunciate alla Autorità Giudiziaria, tra cui i proprietari del terreno e la titolare di una nota ditta di autodemolizione della provincia etnea, che in concorso tra loro avevano messo in atto un vasto traffico di smaltimento di rifiuti pericolosi ed autovetture, alcune delle quali provento di furto. L’area è stata posta sotto sequestro con annessi capannoni industriali all’interno dei quali veniva svolta l’illecita attività di smantellamento di auto e materiali provenienti da scarti industriali.
Vanno dalla gestione di rifiuti non autorizzata, alla discarica abusiva di materiali pericolosi, alla ricettazione i reati ipotizzati. All’interno del complesso adibito a centro di raccolta abusivo, privo di alcuna tipologia di autorizzazione era usuale procedere a stoccaggio e smaltimento di ogni genere di rifiuti tale da determinare un depauperamento dello stato luoghi.
Inoltre la struttura funzionava anche quale succursale abusiva di società autorizzate alla demolizione di autovetture, per lo svolgimento di tutte quelle attività non legalmente consentite presso le aree di deposito. Gli scarti ferrosi e di diversa natura, anche pericolosa, venivano ammassati senza alcuna idonea protezione e depositati sul piazzale dello stabilimento in aree non pavimentate ed esposti all’azione degli agenti atmosferici, determinando copioso percolato e l’infiltrazione nel sottosuolo.
Stando a quanto documentato dagli investigatori, auto rubate all’interno della struttura venivano smantellate e rivendute parzialmente a terzi soggetti, nonché incendi finalizzati alla distruzione del materiale non riutilizzabile. Gli inquirenti hanno altresì rinvenuto un ingente quantitativo di rame, il cui possessore non è stato in grado di giustificare la provenienza, numerosi fusti contenenti olio esausto e liquido corrosivo ed un importante quantitativo di batterie trattate come normale rifiuto, copertoni di autovetture, oltre che un ingente quantitativo di amianto.
All’interno dell’area, inoltre, sono stati posti sotto sequestro nr. 5 scooter di cui si accerterà la provenienza, quattro autovetture, due camion e due camper. I militari della Guardia Costiera proseguiranno le indagini al fine di individuare ulteriori autori in concorso dei gravi illeciti commessi nel sito e le possibili alterazioni determinate sullo stato dei luoghi, considerata la prossimità del sito investigato a corsi d’acqua che scorrono nelle immediate vicinanze e per scongiurare ogni qualsivoglia conseguenza sull’ambiente limitrofo.
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27 Agosto 2021, 12:48
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