06 Luglio 2017, 20:08
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PALERMO – I comuni sono spesso in difficoltà economiche. Con i conti in “rosso” o quasi, anche in seguito ai tagli statali. Ma molti di questi però non rinunciano alle famigerate autoblu. Anzi, rispetto al 2015, il dato complessivo nazionale vede una impennata di queste vetture proprio negli enti locali: il totale è quasi raddoppiato.
In Sicilia a fare la parte del leone è la città di Trapani. Se si considerano, infatti, le auto con autista (sia che se ne faccia un uso esclusivo o condiviso tra più rappresentanti istituzionali), il capoluogo recentemente commissariato con l’invio dell’ex Procuratore Francesco Messineo, può contare su 32 auto blu.
A ruota altri due capoluoghi: quelli di Messina e Palermo, guidati da due sindaci “fuori dagli schemi” come Renato Accorinti e l’appena riconfermato Leoluca Orlando: sono 24 in questo caso le auto servite da autista. Il primo comune tra quelli non capoluogo, invece, è, un po’ a sorpresa, quello di Bagheria: lì, infatti, il sindaco è il grillino Patrizio Cinque. Nemmeno la sua presenza, al momento, è riuscita a ridurre al minimo uno dei simboli di quella “casta” contro cui il Movimento cinque stelle ha dichiarato guerra. E anche in confronto alle altre città d’Italia, spicca il dato siciliano: solo prendendo come riferimento altri comuni capoluogo, si scopre che nelle città siciliane prima citate, spesso le auto blu sono più del doppio o del triplo: sono 5 a Bergamo, 6 a Cosenza, addirittura solo una a Firenze e Genova.
I numeri sono il frutto del periodico censimento operato dal Ministero della Funzione pubblica. I dati sono stati raccolti fino al 28 febbraio scorso e adesso trovano posto in un ampio report, di 203 pagine. Un documento che consente anche qualche altro confronto: le auto blu di Trapani, Palermo, Messina e Bagheria, sono più del doppio (e nel caso di Trapani quasi il triplo) di quelle a disposizione del Comune di Catania, guidato da Enzo Bianco: sono nove le vetture con autista nel capoluogo etneo. Appena due in più di quelle a disposizione del piccolo Comune di Calamonaci: poco più di 1.300 abitanti e sette auto blu: una ogni duecento persone. Più di quelle a disposizione di un capoluogo di Regione come Cagliari (sei).
Questi i dati dei Comuni relativi, come detto, alle auto fornite di autista. In termini assoluti, invece, considerando anche le cosiddette “auto di servizio” a disposizione degli uffici, ecco che a spiccare in Sicilia è il comune di Messina con 53 auto complessivamente, seguito da Bagheria con 51, Ragusa con 47. Carlentini con 42 auto di servizio può contare su un parco macchine superiore a quello di Trapani (36 in tutto) e Palermo (33). Seguono Patti con 32 e Biancavilla con 31. Dati, questi, complessivamente in linea con quelli italiani. Se si considera ad esempio che la capitale Roma dispone di 131 auto blu su 146 auto complessive e che capoluoghi come Bologna dispone di 63 vetture, a Brescia sono cento, a Modena 94 e a Firenze 110. Ma queste sono vetture di servizio, appunto. Auto a disposizione degli uffici. Senza autista. Il funzionario che avrà bisogno della vettura dovrà guidarla da sé. Le carrozze col “cocchiere” sono ancora, invece, una specialità siciliana.
La precisazione del sindaco di Calamonaci
Il sindaco di Calamonaci Vincenzo Inga, su Facebook afferma che la notizia delle sette auto blu a Calamonaci è priva di fondamento. Prendiamo atto della precisazione del primo cittadino. Ma ribadiamo che la fonte ufficiale e facilmente consultabile da cui abbiamo tratto questi dati è il Ministero della Funzione pubblica che ha pubblicato un report secondo cui le auto di servizio nel Comune di Calamonaci sono dieci, sette delle quali provviste di autista. Lo stesso report consultato in queste ore anche da altri organi di stampa nazionali. Restiamo comunque a disposizione, come sempre, per eventuali ulteriori precisazioni.
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06 Luglio 2017, 20:08