Autonomia, Schifani rompe il fronte dei governatori del centrodestra - Live Sicilia

Autonomia, Schifani rompe il fronte dei governatori del centrodestra

"Sono più vicino a De Luca che a Zaia e Fontana"

Palermo. “Pur nel rispetto della Costituzione, che prevede la possibilità per le regioni di invocare maggiore autonomia, ritengo che prima occorra una omogenizzazione degli aspetti infrastrutturali ed economici del Paese. Su questo, mi sento più vicino a Emiliano e De Luca che a Zaia e Fontana. Non solo per le coordinate geografiche legate alle condizioni sociali del nostro Mezzogiorno, ma anche per quanto dicono e fanno. Ci incontreremo lunedì a Milano con gli altri presidenti. E parleremo”. Così in una intervista al Corriere della Sera il governatore della Sicilia Renato Schifani sul tema dell’autonomia finanziaria differenziata.

“Zaia e Fontana – prosegue – fanno battaglie per il loro territorio esaltando una capacità tributaria maggiore, ma su alcune funzioni essenziali, come scuola e sanità, non possono esistere professori e medici più pagati e quindi più motivati al Nord, a scapito del Sud. Se in passato gli amministratori del Sud non hanno fatto buon utilizzo delle risorse pubbliche non possono essere i cittadini di oggi e di domani a subirne le conseguenze. Questi ultimi hanno gli stessi diritti ad ottenere prestazioni omogenee. Parlo di perequazione infrastrutturale del Paese”.

Lo sviluppo del Mezzogiorno. Continua Schifani: “Di assenza di aree industriali, di alta velocità che non c’è. E del trasporto aereo, una vergogna che si specchia nel caro biglietti di questi giorni perché Ita e altri fanno cartello. Ma Ita è vettore a capitale pubblico. Inaccettabili biglietti da 500 euro a persona. Famiglie vessate – continua – Il diritto alla mobilità non può essere diverso da Milano a Palermo. E poi c’è il tema dell’insularità, oggi introdotto in Costituzione, essenziale in una riforma dell’autonomia, ma assente nella bozza del ministro Calderoli, che dovrò incontrare al più presto. Le regioni del Sud hanno diritto a misure compensative per la marginalità geografica, sociale e quindi economica”.


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