Nelli Scilabra citata in giudizio | da Albert e Centorrino - Live Sicilia

Nelli Scilabra citata in giudizio | da Albert e Centorrino

Nelli Scilabra

Alcune dichiarazioni dell'attuale assessore alla Formazione non sono piaciute all'ex assessore e all'ex dirigente generale.

La polemica
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PALERMO– Formazione, Centorrino e Albert contro Nelli Scilabra, come si legge in una nota: “L’ex Assessore Mario Centorrino e l’ex Dirigente Generale Ludovico Albert hanno promosso un giudizio nei confronti di Nelli Scilabra per le sue dichiarazioni pubblicate su “Il Sole 24 ore” lo scorso 20 febbraio u.s. La Scilabra, in quella circostanza, aveva affermato che il sistema delle Unità di Costo Standard (UCS), introdotte in Sicilia da Centorrino ed Albert, fosse stato voluto per “legalizzare le truffe” della formazione che avvenivano con il sistema delle “fatture gonfiate”. Ma Albert e Centorrino non ci stanno e motivano la loro richiesta di risarcimento danni sostenendo che le UCS servirebbero proprio ad impedire le truffe.

In effetti, nella formazione professionale uno dei modi con cui gli enti di formazione, in passato, potevano frodare la Regione era quello di presentare fatture gonfiate in sede di rendicontazione delle attività svolte. Due le ragioni principali che hanno motivato questa scelta: fino al 2010, nella Formazione Professionale, ogni ente veniva retribuito “a costo reale” e a seguito di “controllo” dei rendiconti, a un suo peculiare costo. La stessa ora di formazione a qualcuno era pagata 78 euro, ma a qualcuno fino a 241 euro/ora corso (!), con un valore medio collocato a 135 euro/ora corso. Questa situazione era foriera di abusi. Si pensi alla facilità con cui molti enti avrebbero potuto (e le recenti inchieste dimostrano che quasi certamente lo hanno fatto!) richiedere ai propri fornitori l’emissione di fatture gonfiate al fine di ottenere dalla Regione Siciliana il rimborso di costi in realtà mai sostenuti o stipendiare un numero di dipendenti sproporzionato rispetto alla prestazione erogata.

La DG Occupazione (UE) più volte aveva posto in evidenza che con i fondi europei si possono pagare solamente costi relativi ad attività effettivamente svolte, e nella formazione professionale siciliana i mesi in cui non si svolgevano i corsi ma per cui si chiedeva il pagamento degli stipendi erano troppi. In relazione alla programmazione Fse 2000/06 (in realtà terminata nel 2009!) la scarsa attenzione alla effettività dell’azione formativa finanziata ha portato oggi la Regione Siciliana a vedersi contestato dagli organi di controllo a ciò preposti il mancato riconoscimento di oltre 350 milioni di euro! Un risultato negativo mai raggiunto da nessun’altra regione in tutta Europa. Albert, con l’appoggio di Centorrino, all’atto del suo insediamento avvenuto nel 2010, ha voluto cambiare sistema e studiare un metodo di rimborso svincolato dalle fatture e ancorato soltanto ai risultati conseguiti.

Secondo questo nuovo sistema, raccomandato anche dalla Corte dei Conti Europea e che ha trovato attuazione nell’Avviso 20/2011 (il “bandone” da 286 milioni di euro all’anno), ciò che conta ai fini dell’erogazione dei finanziamenti agli enti non sono le fatture presentate, ma i risultati conseguiti (ore di formazione erogate, allievi formati, esperienza certificata professionale e didattica dei docenti, ed altri standard di qualità). Con questo sistema, in effetti, la fattura gonfiata non serve a nulla e il numero dei dipendenti non può essere allargato a dismisura. I regolamenti europei relativi alla programmazione 2014/20 raccomandano con forza questa scelta e il governo italiano la sta imponendo in questi giorni a tutte le regioni per il programma della Youth Guarantee, in larga misura finanziato sul Fse. Una seconda falsità sostenuta dall’assessore Scilabra è che nel resto d’Italia il costo standard è di 80 euro. Il valore di 129 euro/ora stabilito per la formazione professionale siciliana è invece nettamente inferiore alla media (oltre che di quanto era prima riconosciuto dalla regione) di quanto è prescritto nelle altre regioni. Sono questi i temi principali su cui Albert e Centorrino hanno avviato la loro azione civile.

Le parti non si troveranno subito di fronte ad un giudice, ma dinanzi ad un mediatore, poiché dall’ottobre del 2013 la mediazione costituisce una condizione di procedibilità del giudizio. Se le parti non si concilieranno in quella sede, la parola passerà al Tribunale. Non è escluso che Albert e Centorrino possano avviare insieme all’azione civile anche un’azione penale non essendo ancora decorsi i termini per proporre querela. Albert e Centorrino hanno dichiarato che in caso di vittoria destineranno il risarcimento in beneficienza a favore, rispettivamente, di Don Luigi Ciotti e di Biagio Conte”.


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