28 Giugno 2016, 12:21
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PALERMO – Si trasferirà a Bologna con un biglietto di sola andata. E rettificherà sulla carta d’identità del commercio il proprio nome. Dall’11 luglio, infatti, la sede storica di Randazzo a Palermo, per effetto della fusione con la holding Avanzi, sarà trasferita nel capoluogo emiliano. L’accordo per il personale amministrativo è stato siglato stanotte, dopo una lunga trattativa che ha visto in ballo il mantenimento dei livelli occupazionali. E già da dopodomani Randazzo e Avanzi saranno un’unica azienda, con un’unica sede amministrativa, anche con lavoratori palermitani. Perché per buona parte è a Bologna che saranno trasferiti.
L’accordo, sottoscritto da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, prevede dei vantaggi economici per tutti gli ex dipendenti amministrativi Randazzo che si trasferiranno in Emilia Romagna. Ed anche in altre sedi d’Italia potranno tentare una ricollocazione all’interno della rete vendita. Una ricollocazione “a costo zero”. Perché sarà l’azienda a farsi carico, per un anno, per i 30 lavoratori amministrativi palermitani, del costo dell’affitto per ciascun dipendente, per un totale di 1.000 euro di canone. E riconoscendo, anche, i costi per il trasloco, fino a un massimo di 5.000 euro, quelli per un’eventuale agenzia immobiliare per la ricerca della casa e, infine, per un mese di alloggio in hotel. Le stesse condizioni saranno garantite pure ai lavoratori che accetteranno il trasferimento siciliano, sulle sedi di Siracusa, Messina e Agrigento.
Stesso “pacchetto”, ma con un contributo l’affitto inferiore, fino a 700 euro al mese, sarà riservato a chi accetterà il trasferimento a Trapani e Marsala. Solo che, in questo caso, l’affitto potrebbe trasformarsi in una mera indennità di trasferimento per chi scegliesse di fare il pendolare. Per tutti, però, il diritto di precedenza di tre anni per rientrare su Palermo o Trapani qualora vi fosse la necessità di nuove assunzioni sulla rete vendita. Gli amministrativi con diploma di ottico, in più, avranno la possibilità di essere ricollocati a Palermo, ma con una riduzione oraria e con un indennizzo una tantum. Per i non ottici, invece, sarà riconosciuto un incentivo, necessario nel caso in cui non potendo accettare il trasferimento si vedrebbero costretti a sciogliere il rapporto di lavoro.
Chi resterà a Palermo, invece, passerà a part-time, ma riceverà il rimborso sul corso di formazione per riqualificarsi. Tutti quelli che invece sceglieranno di dimettersi, potranno ricevere 11 mensilità come incentivo all’esodo, che saliranno a 15 per i lavoratori di primo livello con 20 anni di anzianità. Una svolta storica per l’azienda che conta circa mille dipendenti su tutto il territorio italiano. Era il 2014 quando la Grand Vision, il colosso olandese che già possedeva la catena, acquistò il gruppo. La famiglia Randazzo firmò un accordo con Avanzi Holding per la cessione del 100 per cento della società. Così, adesso, la Avanzi subentra ai Randazzo nella gestione dell’azienda di ottica, presente in modo capillare sul territorio italiano con oltre 100 punti vendita a marchio Optissimo e quasi 90 corner all’interno della grande distribuzione.
“La chiusura della sede amministrativa su Palermo è una grave perdita per la nostra città, che già due anni fa avevo perso, con la vendita, l’ultima delle grandi aziende storiche palermitane, la Randazzo – afferma Monja Caiolo, segretario generale di Filcams Cgil Palermo -. Purtroppo le ragioni della riorganizzazione aziendale hanno prevalso e non è stato facile individuare soluzioni condivise che permettessero di rendere meno disagevoli gli effetti del trasferimento su Bologna per i lavoratori. Con gli sforzi di tutti, dopo un’estenuante trattativa, si è arrivati alla sottoscrizione di un accordo che prova a tenere conto delle esigenze di tutti i lavoratori. Il trasferimento su altra sede non rende certo felici le lavoratrici e i lavoratori – conclude Monja Caiolo -, ma siamo riusciti ad individuare delle misure che, garantendo la prosecuzione del rapporto di lavoro, ne facilitino l’avvio in una realtà diversa da quella di provenienza”.
“Rispetto a una società che ha comunicato di cessare la propria attività amministrative sul territorio, l’impegno profuso da sindacati ha raccolto i suoi frutti perché ritengo sia stato raggiunto un buon accordo per i lavoratori – dice Marianna Flauto, segretario generale di Uiltucs Sicilia -. L’intesa riconosce ai lavoratori trasferiti una integrazione al reddito e ad alcuni ha dato la possibilità di restare anche se col sacrificio del passaggio dal contratto full-time a part-time, ma in ogni caso è previsto un diritto di prelazione a Palermo e Trapani e per eventuali posti liberi da ricoprire”.
“Con la sottoscrizione dell’accordo – dichiara Mimma Calabrò segretario regionale Fisascat Cisl – seppur raggiunte misure finalizzate a mitigare l’impatto del trasferimento dei lavoratori, viene trasferito quello che è stato per anni il cuore pulsante dell’azienda. Pur non avendo mai condiviso la determinazione di Avanzi di centralizzare la sede amministrativa su Bologna, poiché fortemente preoccupati delle ripercussioni che tale scelta avrebbe avuto sui lavoratori di Palermo, dopo lunghe ed estenuanti trattative, si è riusciti a contenere i disagi. Con la società olandese avremmo preferito parlare di sviluppo, applicazioni di telelavoro, di giusto equilibrio fra vita privata e lavoro, e di welfare contrattuale piuttosto che di chiusure del reparto amministrativo”.
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28 Giugno 2016, 12:21