“Si vive e si muore nell’amore” | L’ultimo saluto a Loredana Lopiano

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02 Ottobre 2018, 10:22

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AVOLA (SIRACUSA) –  “Si vive nell’amore, si muore nell’amore. La vostra mamma ha vissuto nell’amore e anche la sua morte, per quanto tragica, è stata segnata dall’amore. Loredana ha dato la vita per la figlia e per la famiglia”. Sono alcune delle parole che don Maurizio, amico e padre spirituale della famiglia di Loredana, ha pronunciato nella sua lunga omelia rivolto alle figlie della giovane infermiera vittima dell’atroce omicidio di Avola.

Una omelia tutta nel segno della personalità, umile e amorevole, di Loredana e dell’invito a leggere la tragedia sotto questo segno piuttosto che partendo dal male. “Che cosa ne ricaveremmo a fare odio, rancore risentimento e disprezzo? Per quanto giustificabili faremmo un torto a Loredana, che ha sempre messo l’amore al primo posto. Nel suo lavoro – ha proseguito don Maurizio – Loredana ha dato tanto amore a tantissima gente che lotta per sopravvivere al tumore. È stata capace di immedesimarsi nella vita e nel dolore degli altri. È stata capace del sentimento della compassione: curare e dare speranza”.

Presenti alla funzione tanti malati oncologici e parenti di chi è stato attraversato dalla malattia e ha conosciuto Loredana nelle vesti descritte dal sacerdote. Che rivolto ancora alle figlie e alla anziana madre della vittima ha chiesto loro di esprimere gioia per l’insegnamento ricevuto “ché l’amore è tenerezza, non odio e sopraffazione”. Dal parroco ancora una immagine per delineare la vita di questa donna: “Per la sua umiltà, che è il segno della persona matura, è stata invitata lo scorso giovedì Santo alla cerimonia della lavanda dei piedi”. I visi tirati dal dolore sono diventati via via più distesi, quello del marito Massimo perfino sorridente mentre don Maurizio parla della sua Loredana, quello dei tanti ragazzi compagni di scuola della figlia. E al momento giusto è arrivata anche una preghiera per chi ha ucciso Loredana: “il Signore possa cambiargli mente e cuore”, ha detto il sacerdote. Che ha aggiunto: “Conversione per chi compie, copre e giustifica il male in questo paese”.

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E infine anche un appello alle istituzioni sanitarie regionali a mantenere il reparto di Oncologia ad Avola “nel nome dell’amore di Loredana”. In coda alla funzione anche le testimonianze commosse della cognata e della collega Patrizia. Poi il feretro è stato portato via. Domani riceverà un nuovo saluto nella sua Caltanissetta.

 

 

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02 Ottobre 2018, 10:22

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