14 Marzo 2009, 16:20
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Ballardini che a Firenze ha vinto a modo suo – senza cedere alla tentazione di accontentare Zamparini, desideroso di vedere una difesa a tre – non si farà condizionare dall’ambiente che per la prima volta, in questa stagione, non sarà favorevole alla squadra rosanero. Continuerà per la sua strada, senza per questo, ad esempio, proseguire nel lancio dei giovani: il prossimo sulla rampa di lancio è il campioncino Hernandez, che scalpita; in allenamento il giovane uruguayano ha già fatto benissimo, impressionando compagni e staff tecnico.
Non ci saranno stravolgimenti tattici da una parte e dall’altra: senza lo squalificato Carrozzieri al centro della difesa saranno confermati gli ormai collaudati Bovo e Kjær, senza l’infortunato Bresciano sarà chiamato Nocerino a giocare titolare, poi il solito attacco, anche se Miccoli e Cavani dovranno concretamente guardarsi dalla concorrenza di Hernandez e Mchedlidze, pronto a giocare il primo, fisicamente recuperato il secondo. In casa leccese non c’è stato tempo per fare troppi esperimenti tattici: sarà ancora difesa a tre, ma con un centrocampo più folto; De Canio rispolvererà Caserta, ex di turno, e probabilmente lo metterà sulle tracce di Liverani, per il quale il tecnico appena arrivato in Salento ha già annunciato un “trattamento particolare”. L’unico dubbio nel Lecce che ha completato la rifinitura al velodromo Borsellino di Palermo è il ballottaggio a centrocampo fra Zanchetta ed Edinho: il brasiliano dovrebbe avere la peggio ed eventualmente entrare a partita in corso. Sarà confermato in porta Rosati, che dovrebbe avere scalzato Benussi, fino a qualche settimana fa titolare assoluto fra i pali. Tiribocchi e Castillo sono due mestieranti di talento delle aree di rigore, ma il divario tecnico fra i singoli di Palermo e Lecce è notevole. I rosanero devono fare valere questa netta differenza, attaccare senza scoprirsi, ragionare prima di provare a colpire. Per vincere, insomma, non bisogna andare all’arrembaggio neanche questa volta: scoprire il fianco a un contropiede del Lecce potrebbe complicare tutto in campo e peggiorare le condizioni ambientali, visto che almeno una parte dello stadio diventerà ostile se qualcosa, improvvisamente, dovesse andare storto. Serve un Palermo formato Firenze, che sappia soffrire se necessario e colpire al momento giusto.
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14 Marzo 2009, 16:20