07 Novembre 2015, 07:30
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PALERMO – Torna sotto sequestro il patrimonio di un avvocato, compresi un aereo ultraleggero e una Ferrari. Stefano Geraci è accusato di avere evaso le tasse. La nuova misura disposta dal giudice per le indagini preliminari supera la questione tecnico-giuridica che aveva portato al dissequestro.
Tutto inizia nell’aprile scorso, quando i finanzieri della polizia tributaria sono andati nell’hangar dell’aeroporto di Boccadifalco. Lì era parcheggiato il Tecno Sierra Rg Marche. Poi, si sono spostati nel suo garage e hanno “messo i sigilli” ad una Ferrari Dino 246 Gt del ’73.
Secondo l’accusa, l’avvocato civilista negli ultimi anni non avrebbe versato tasse per un milione di euro. E così, oltre all’aereo e alla Ferrari, per raggiungere la somma non erogata al fisco, i finanzieri avevano bloccato pure sette fabbricati, alcuni conti correnti e 28 terreni dove coltiva le uve che servono per produrre un vino premiato a Vinitaly. Geraci è anche proprietario di un’azienda agricola.
Gli investigatori agli ordini del colonnello Francesco Mazzotta, su delega del procuratore aggiunto Salvatore De Luca e del sostituto Fabiola Furnari, avevano passato al setaccio l’attività del professionista, impegnato nel settore dei risarcimenti danni provocati dagli incidenti stradali. Il caso del professionista era inquadrato dagli investigatori fra gli evasori che presentano una dichiarazione infedele come previsto dall’articolo 4 della legge 74 del 2000 sui reati fiscali.
Un mese dopo, il colpo di scena. Il Tribunale del Riesame aveva dissequestrato i beni, accogliendo l’istanza del civilista, il quale dichiaro: “Gli accertamenti che mi riguardano devono ancora essere sottoposti al vaglio dell’Agenzia delle Entrate che, in contraddittorio col sottoscritto, attraverso lo strumento della ‘istanza di accertamento con adesione’ stabilirà se vi sia stata o no evasione fiscale.
In realtà, il Riesame, spiegano oggi gli investigatori, non aveva bocciato le indagini, ma solo rilevato che il provvedimento del Gip difettava nella motivazione. E così, subito dopo il dissequestro, il dipartimento Criminalità economica della Procura della Repubblica ha chiesto e ottenuto dal Gip un nuovo sequestro. La cifra, però, è scesa da un milione a 450 mila euro. Il 22 ottobre scorso, infatti, è entrata in vigore una modifica della normativa penale-tributaria in base alla quale non è più punibile penalmente, ma solo amministrativamente, l’infedele dichiarazione dei redditi per somme inferiori a 150 mila euro per anno di imposta. Ecco perché l’evasione fiscale contestata a Geraci è stata rivista al ribasso.
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07 Novembre 2015, 07:30