23 Marzo 2017, 11:00
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PALERMO – Nessuna fretta e la certezza che il passaggio di consegne si farà. Paul Baccaglini mantiene la lucidità e non tradisce preoccupazioni in vista dell’avvicendamento ai vertici del Palermo. Sulla possibilità di anticipare il termine fissato al 30 aprile, il presidente rosanero dice: “Per il passaggio delle quote preferisco rimanere fermo su quella data, non so se è possibile anticipare tutto. Zamparini è una persona straordinaria, la chiusura di un ciclo così lungo porta delle reazione emotive, è da capire. Il comunicato di lunedì? Voleva comunicare a se stesso che non prendeva più lui le decisioni. I soldi non sono stati ancora versati, ma c’è un contratto firmato con i termini dell’operazione e nessuna delle parti può tirarsi indietro. Sono tranquillo – spiega Baccaglini al Giornale di Sicilia -, Zamparini non verrà meno ai suoi impegni. Il nostro accordo prevede tutte le sue attività per cui offriremo una consulenza di ristrutturazione. Invece il Palermo lo acquistiamo direttamente compreso la società che ne detiene il marchio”.
Poi chiarisce i motivi che lo hanno indotto a confermare Lopez dopo la sconfitta di Udine: “Ho parlato col tecnico, è motivato e ci crede ancora. L’organico è questo, cosa potrebbe fare un tecnico diverso. Una squadra così non l’avrei costruita ma ormai c’è poco da fare. Salviamoci e poi c’è da ricostruire tutto. Se dovessimo andare in serie B proveremo subito a risalire, per ricostruire l’organico mi affiderò a un gruppo di manager che ne sanno di calcio. I nomi dopo il passaggio delle quote. Capisco le perplessità, tutto sarà chiaro al momento giusto. Ad operazione completata presenteremo la documentazione in Lega Calcio, sono tranquillo”. Sulle frasi di Tacopina, l’ex Iena chiarisce: “Non so a cosa si riferisca, sono rimasto in buoni rapporto con Cascio. Anzi, se vuole farsi avanti con un progetto possiamo parlarne”.
“Dovevamo dare una scossa a squadra e tifosi. Con Zamparini ci siamo detti: ‘Prima iniziamo e meglio è‘. Con l’operazione Palermo ci sono margini di profitto altissimi. Basta pensare all’’internazionabilità’ del marchio, bisogna consegnare un ricordo agli emigrati siciliani nel mondo. Sono nato a Chicago 33 anni fa, mia madre da Conegliano Veneto è venuta a studiare ad Harvard, lì ha conosciuto mio padre – spiega Baccaglini a Vanity Fair -. Quando avevo 15 anni si sono separati ed ho vissuto con mia madre a Padova. Mio padre piano piano si è allontanato da noi, poi non l’ho visto per 17 anni. Fino a maggio scorso, ci siamo visti a Boston. L’ho incontrato davanti a una birra, mi ha chiesto scusa per avermi abbandonato. L’ho perdonato. Conosco Pif, quando ha saputo che sarei diventato presidente del Palermo mi ha chiesto se sono pazzo. Mi ha messo in guardia dal calore dei palermitani, gli ho proposto di collaborare. La passione per la finanza viene da mio padre che investiva in Borsa. Ho investito 10mila euro miei, è andata bene e ho fondato una family found in cui gestivo soldi di famiglia e amici”.
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23 Marzo 2017, 11:00