Baccaglini: “Spazio ai fatti” |Ma i dubbi sul fondo restano

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07 Marzo 2017, 11:01

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PALERMO – Un passaggio di consegne in pompa magna, anche se di cifre e di dati di fatto si è discusso in maniera piuttosto aleatoria. Tante parole e giudizio che rimane sospeso su Paul Baccaglini, mentre sulle potenzialità del fondo permangono i dubbi. Notizie scarne e dettagli che non sono stati chiariti lasciando tutto nell’ambito del possibile. Se ne saprà di più a partire dal prossimo 19 aprile, mentre il 30 dello stesso mese dovrebbe essere il termine ultimo per un definitivo avvicendamento ai vertici del Palermo. L’intento dichiarato è quello di un rilancio del club, unito a un potenziamento della squadra e alla costruzione di stadio e centro sportivo, con l’auspicio di riuscire a creare anche dei posti di lavoro. L’eventuale retrocessione in B non costituirebbe un problema, comunque finisca la stagione il progetto dell’ex inviato delle Iene è pronto per iniziare e per non terminare in breve tempo. Questo, almeno, stando a quanto è stato dichiarato da Baccaglini nella conferenza stampa di presentazione.

Maurizio Zamparini esce di scena da presidente, rimanendo comunque all’interno del Consiglio di amministrazione della società rosanero. L’imprenditore friulano accoglie con entusiasmo quello che da oggi va considerato a tutti gli effetti il suo erede: “Certamente è un giorno più allegro di quando sono arrivato qui. Passeggiando all’interno dello stadio mi sono reso conto che questa non è più casa mia, voglio dire grazie a Palermo ma devo dirlo anche a Paul perché lascio il club in buone mani. L’ho conosciuto quando Cascio si è presentato a noi, ma non siamo arrivati al dunque. Con Paul abbiamo continuato a sentirci e lui si è messo a disposizione per trovare una soluzione. Siamo arrivati a un accordo sul Palermo calcio. Gli ho spiegato le difficoltà mie degli ultimi anni e l’obiettivo è quello di un rilancio. A 76 anni devo pensare ad altre situazioni della mia vita, sono felice di mettere a disposizione la mia esperienza al servizio di Paul senza comunque avere un ruolo all’interno del club. Non è stato bello essere insultato negli ultimi due anni ma non ho rancori. Sono felice di lasciare a Baccaglini, per il rilancio del Palermo e per il tipo di situazioni che raggiungeremo con gli altri miei asset societari. Da oggi è lui il nuovo presidente, io rimarrò nel Cda ma sarà lui a prendere tutte le decisioni”.

Dopodiché tocca a Baccaglini esprimersi, provando a fare chiarezza sul fondo che rappresenterà e che lo vedrà al timone della società di viale del Fante: “Ringrazio il presidente Zamparini, nel corso di questi mesi mi ha fatto sorridere leggere commenti sferzanti, abbiamo messo in piedi un’operazione in silenzio che si articola su tanti aspetti: lo sport, le infrastrutture e i posti di lavoro. Ero già coinvolto nella cordata americana con Cascio a capo ma non è andata come speravamo. Ma quella trattativa mi ha dato modo di scoprire che il Palermo ha un cuore che batte, con dietro il gruppo Zamparini. E allora ho deciso di provarci prendendo altre strade, dialogando apertamente con Maurizio. È stato compiuto un duro lavoro, arrivo a Palermo con grande energia e positività. Già ad agosto ma anche ieri ho visto gente bellissima qui in città. Zamparini è l’unico italiano ad aver creduto in un giovane, mettendo il suo futuro nelle mani mie e dei miei soci. Nonostante l’età, c’è una grande energia. Probabilmente perché in questo Paese c’è una classe dirigente che non vuole cedere il testimone. Invece l’Italia deve essere un Paese per giovani”.

Sull’omonimia con altri gruppi finanziari denominati Integritas Capital, Baccaglini spiega: “Nel mondo dell’economia ci sono diversi casi di questo tipo, a proposito della parola fondo tengo a precisare che si tratta di una semplificazione di un’operazione più complicata. In ogni caso, la forza di un fondo la fanno i risultati, non mi stupisce che si sia rincorsa una conferma cercando un nome eclatante e che questa non sia arrivata. Noi siamo sempre rimasti dietro le quinte, nel silenzio, facendo risultati. La concretezza finanziaria bisognerà valutarla coi progetti che verranno creati visibilmente col Palermo calcio e col gruppo Zamparini. Giovedì parleremo già col sindaco del progetto stadio e centro sportivo e se otterremo i permessi potremo già immediatamente cominciare. Se riprenderemo il vecchio progetto nonostante sia stato giudicato non conforme alla normativa vigente? Faremo le opportune correzioni e proveremo ad accelerare. Non ci affideremo a finanziamenti istituzionali, ci muoveremo con le nostre forze”.

Dopodiché Baccaglini si esprime sulla squadra, attualmente in ritardo rispetto alla zona salvezza: “Speriamo di salvarci, possiamo ancora farcela, altrimenti siamo già pronti con un piano B, letteralmente. Credo che la squadra abbia già degli elementi validi, anche se qualcosa bisognerà farla durante il prossimo mercato estivo. Noon punteremo su grandi nomi ma sulla costruzione di una squadra vincente. Dubbi sull’operazione? La persona che doveva fare una due diligence era il presidente Zamparini, l’ha fatta ed è rimasto soddisfatto. I dettagli dell’operazione – aggiunge Baccaglini – sono confidenziali e fanno parte dell’accordo raggiunto tra il fondo e Zamparini”. L’ex patron aggiunge: “Quello che pagherà a me sono cazzi miei, posso anche regalare il club a Baccaglini, quello che investirà nel Palermo può essere di dominio pubblico”. Il nuovo presidente non è comunque spaventato dalle difficoltà che potrebbe incontrare con l’avvento in rosanero: “Una sfida semplice non è una sfida che dà soddisfazioni. Sono qui non per fuggire ma per starci. Alla squadra dico che bisogna guardarsi e dirsi: siamo questi. Sino alla fine. Non cambieremo l’allenatore sino alla fine, il calendario non è proibitivo. Cerchiamo di portare avanti un progetto che magari possa coinvolgere anche la città e le istituzioni”.

“Il closing? Si articola su molti fronti, il cambio al vertice si basa su accordo trovato su tutto. Per mettere in piedi un’operazione del genere servono dei tempi tecnici – chiarisce Baccaglini -. Il consiglio di amministrazione è già avvenuto e la nomina mia a presidente è ufficiale a partire da oggi. Le settimane in cui il Palermo giocherà in casa le trascorrerò qui in città, in trasferta sarò presente alle gare e raggiungerò la squadra il sabato. Voglio conoscere Palermo, voglio avere un rapporto costruttivo con la stampa e con la tifoseria. Qui c’è già una struttura solida, a fine stagione ottimizzeremo la gestione del club adottando alcuni modelli anglosassoni. Si continuerà col Velodromo per lo stadio e con Carini per il centro sportivo. Proprio per questo incontreremo le istituzioni già nei prossimi giorni. Quello che è successo a Torino con la Juventus, perché non può essere realizzato anche qui? Io ci credo”.

Baccaglini, inoltre, spiega perché l’operazione non ha avuto effetti sulla campagna acquisti portata avanti nel mese di gennaio: “Durante la finestra invernale non c’era ancora un accordo, ecco perché non siamo intervenuti in sede di calciomercato. Se andremo in B costruiremo per tornare subito in A, altrimenti costruiremo già su fondamenta importanti. La B in ogni caso non distrugge il progetto. Vorrei che il Palermo calcio diventasse un brand importante, grazie al quale potere fare marketing”. E Zamparini aggiunge: “Secondo me non c’era molto da prendere al calciomercato per la nostra situazione, non siamo riusciti a chiudere in tempo necessario per intervenire”.

“Non siamo qui per fare propaganda – conclude Baccaglini -. Il nostro sito www.integritas-capital.com. Non troverete molto perché lavoriamo nell’ombra. Con Cascio ci siamo sentiti, dopo che la sua attività è tramontata pensa alle proprie attività. Ma amando il Palermo, troverà le porte aperte. Chissà. Sicuramente Frank può portare una serie di sponsor americani e magari anche eventi importanti a Palermo”.

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07 Marzo 2017, 11:01

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