30 Giugno 2017, 15:40
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PALERMO – L’Ars si riunirà in una seduta straordinaria dopo il clamoroso stop alla parifica del bilancio della Regione. “Molte delle considerazioni del procuratore generale Zingale nella sua requisitoria finale non mi sorprendono e anzi sono condivisibili. Alcuni di questi rilievi sono stati posti, al governo regionale, anche dalla presidenza dell’Ars. Fin dall’inizio della legislatura, in tantissime occasioni, per esempio, abbiamo dovuto sollecitare l’invio delle relazioni tecniche di accompagnamento ai disegni di legge governativi e parlamentari. Nei rapporti con il governo, questo è stato, ed è, un continuo tormento”. Lo dichiara il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, al termine dell’udienza con la quale la Corte dei conti ha sospeso il giudizio di parifica sul rendiconto generale della Regione siciliana per il 2016.
“Riconosco al procuratore generale – continua Ardizzone – di avere avuto tantissimo coraggio nell’evidenziare anche la vicenda del Cerisdi. Una norma che in più occasioni è stata riproposta in Aula e sulla quale c’è stato sempre un appiattimento generale”.
Ardizzone, sentiti i capigruppo parlamentari, convocherà nel pomeriggio di lunedì 10 luglio una seduta straordinaria dell’Aula durante la quale il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e l’assessore all’Economia, Alessandro Baccei dovranno riferire sulla gravissima situazione finanziaria della Regione. Proprio entro il 10 luglio il governo regionale dovrà consegnare alla Corte dei conti la documentazione contabile la cui mancanza ha impedito, oggi, ai giudici di parificare il rendiconto del 2016, sospendendone il giudizio.
“Crocetta e Baccei – spiega Ardizzone – dovranno riferire sia sulla gravissima situazione in atto, denunciata oggi dal procuratore generale della Corte d’appello della Corte dei conti nella requisitoria finale, che sulle misure correttive che intenderanno adottare”.
Ironizza con una metafora calcistica il capogruppo dei Centristi Marco Forzese: “La mancata parifica al rendiconto della Regione Siciliana è un fatto molto grave. I magistrati contabili hanno forti dubbi sul bilancio della Regione e sulla tenuta dei conti. A questo punto sarebbe meglio che l’assessore Baccei staccasse i biglietti per rientrare definitivamente a Roma e porre fine a questa triste esperienza. Era stato presentato come una sorta di Maradona l’assessore Baccei, oggi invece scopriamo che si trattava di Blissett”.
Per il capogruppo forzista Marco Falcone “l’amministrazione PD-Crocetta non avrebbe potuto chiudere peggio di come sta facendo, riuscendo addirittura a mettere in difficoltà la Corte dei Conti siciliana, che si è trovata costretta a sospendere, per la prima volta nella storia della regione, il giudizio di parifica del rendiconto 2016, atteso per oggi, per irregolarità plurime, soprattutto attinenti ai residui passivi, alla mancata istituzione del fondo rischi e all’indebitamento delle partecipate. Un pasticcio, l’ennesimo di Palazzo d’Orleans, che frena addirittura il lavoro della Corte. Ci troviamo di fronte ad un fatto di gravità inaudita, che evidenzia la totale inadeguatezza di coloro che hanno amministrato la Sicilia negli ultimi cinque anni”.
Parla di “default” imminente l’ex presidente del Senato Renato Schifani: “La sonora bocciatura da parte della Corte dei Conti del Bilancio 2016 della Regione Siciliana certifica che ormai il default è dietro l’angolo. Il governatore Crocetta e i partiti che lo hanno irresponsabilmente sostenuto fino al baratro hanno di fatto ucciso le speranze e il futuro dei nostri figli”. Per Schifani “la sospensione del giudizio di regolarità sul rendiconto per l’esercizio 2016, fatto gravissimo e senza precedenti – aggiunge Schifani – dimostra in maniera inequivocabile che l’eredità per chi sarà chiamato a governare la Sicilia è veramente pesante. Il centrodestra, che ha il dovere morale e politico di essere unito, ha il coraggio, gli uomini e le proposte credibili per invertire completamente la rotta, come è stato confermato dall’onda positiva delle ultime elezioni amministrative”.
Saverio Romano, leader di Cantiere popolare attacca: “La Regione siciliana è al dissesto economico. Ce l’ha accompagnata per mano Crocetta con tutti i suoi governi e con la sua incapacità governativa. La mancata parifica del bilancio regionale da parte dei giudici contabili, a pochi mesi dalla fine della legislatura, è una sentenza inequivocabile del fallimento politico di questo governatore e di tutti coloro che lo hanno sostenuto. Non c’è tempo da perdere: Crocetta si dimetta e dimostri, con un sussulto di orgoglio, un minimo di amore per la Sicilia e per i siciliani”.
“Mi stupisco dello stupore di Crocetta ma soprattutto per Baccei, che dimostrerebbe maggiore dignità politica se rassegnasse le sue dimissioni irrevocabili”. Lo dice il capogruppo di Cp-Pid, Toto Cordaro, a proposito della sospensione da parte della Corte dei conti del giudizio di parifica del rendiconto 2016 della Regione siciliana. “A Crocetta non chiediamo le dimissioni sapendo quanto si abbarbicato alla sua poltrona che in ogni caso, al più tardi il 5 novembre, lascerà per sempre – aggiunge Cordaro – Abbiamo chiesto al presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone di convocare immediatamente il governo in aula. Ci attendiamo che lo faccia, d’altro canto i silenzi in questi quattro anni da parte dei più autorevoli rappresentanti dell’Assemblea e il mancato ascolto ai puntuali rilievi d’allarme delle opposizioni costituiscono di per sé colpevole complicità”.
“La sospensione del giudizio di parifica sul bilancio 2016 da parte della Corte dei Conti è un fatto eclatante, senza precedenti, che conferma la precarietà della situazione economico- finanziaria della Regione siciliana. Ma anche una certa disinvoltura del presidente della Regione che appena qualche settimana fa assicurava che tutto era a posto”. Lo dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro.
“Ricordo ancora – dice il deputato grillino Giancarlo Cancelleri – le parole di Crocetta e di Baccei quando, nel 2016, dissero che quella manovra avrebbe fatto rinascere la Sicilia. Oggi quelle parole vengono demolite dall’organo di controllo contabile. E meno male che sono loro quelli bravi a governare. Se alle prossime regionali i cittadini daranno al M5S la guida della Regione, la prima cosa da fare sarà chiedere alla Corte dei Conti di avviare una Due Diligence sul bilancio, cioè un controllo approfondito, per scovare tutte le bugie annidate nel documento contabile”.
“Le decisioni e i rilievi della Corte dei Conti confermano le ragioni per cui abbiamo lasciato la giunta Crocetta. Mi auguro che adesso anche il Pd gli altri alleati ne traggano le dovute conseguenze”, ha detto ieri il coordinatore regionale dei Centristi Adriano Frinchi.
Il sindaco di Palermo e Presidente di Anci Sicilia, Leoluca Orlando: “Quanto rilevato dalla Procura Generale della Corte dei Conti in sede di parificazione del bilancio regionale, esime dal dovere ripetere quanto denunciato dal sistema delle autonomie nei riguardi del persistente “stato di calamità istituzionale” della Regione”.
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30 Giugno 2017, 15:40