29 Giugno 2016, 19:01
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PALERMO – Alla fine, mancano 50 milioni. Che secondo il governo Crocetta arriveranno “certamente”. Ma che intanto non figurano nel disegno di legge discusso oggi all’Ars col quale si sbloccano i 500 milioni frutto dell’accordo tra lo Stato e la Regione.
Ma i milioni dovevano essere 550. E così, si è provveduto a una riduzione dei finanziamenti inizialmente previsti in Finanziaria. Una decurtazione identica, almeno in proporzione, alle singole voci. “Abbiamo sbloccato il 91,8 per cento del finanziamento previsto – precisa il presidente della Commissione bilancio Vincenzo Vinciullo – il resto spero arrivi nel giro di pochi giorni”.
In via amministrativa, appunto. Ma intanto, le somme mancano. Quelle spettanti ai Comuni, ad esempio, gli enti ai quali era stato bloccata la maggior “porzione” di contributo regionale, scendono di circa 20 milioni. Non proprio una bella notizia, in questi giorni di magra e di commissariamenti che sfoceranno anche in una protesta, domani, dei sindaci siciliani. “I cittadini siciliani – ha dichiarato il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone e la deputata azzurra Bernadette Grasso che è anche un sindaco – pagheranno da subito sulla loro pelle gli effetti devastanti causati dall’accordo siglato da Stato e Regione. I comuni dell’Isola subiranno infatti tagli per 20 milioni di euro, che comporteranno importanti riduzioni nei servizi erogati. Il sindaco Orlando e tutta l’Anci ringrazino il governo Crocetta per devastare, giorno dopo giorno di più, la nostra Sicilia”.
Tra le polemiche, quindi, l’Ars ha incardinato il disegno di legge sulle variazioni di bilancio che sbloccherà i 500 milioni di trasferimenti dalla Stato. Una manovra che ha rischiato di ritornare in commissione. Il governo si è “salvato” per un solo voto sulla richiesta avanzata da Forza Italia. Voto arrivato al termine di un dibattito piuttosto vivace. Secondo i deputati azzurri, nella legge di stabilità era prevista la redistribuzione di 550 milioni, mentre “in questa manovra ne mancano 50. E ci sono, inoltre voci, di spesa diverse da quelle passate nelle commissioni di merito”. Una polemica che ha costretto il vice presidente Venturino a sospendere la seduta.
“Ma le cose non stanno così”, ha provato a chiarire l’assessore al Bilancio Alessandro Baccei. “I 50 milioni arriveranno in via amministrativa dal governo nazionale, nella differenza tra l’Irap che spetta alla Sicilia e quanto, invece, la Regione deve a Roma per la compartecipazione al fondo sanitario nazionale”. Inoltre, ha aggiunto Baccei, “il testo non prevede nuove voci di spesa”. Difesa dai toni accorati del presidente della seconda commissione Vincenzo Vinciullo. “Sono tutte menzogne. Volete che questi fondi arrivino ai Pip, ai Forestali, ai comuni e alle ex Province?”. Intervento che ha fatto andare su tutte le furie il vice capogruppo di FI Vincenzo Figuccia, e che ha dato vita a un battibecco a distanza tra i due. “Lei è un cane rognoso”, la risposta di Vinciullo al deputato azzurro che aveva abbandonato lo scranno per avvicinarsi ai banchi della commissione.
“Secondo Vinciullo, quindi, noi avremmo voluto causare dei ritardi. Ma io gli ricordo che questi lavoratori a cui fa riferimento, da mesi non ricevono lo stipendio”, ha commentato a margine dei lavori Figuccia. Secondo cui “dal momento che i 500 milioni ci sono e l’Aula si appresta ad esaminare la manovra, chiediamo che questi fondi vengano messi subito a disposizione”.
Clima rovente già in apertura di seduta, con le opposizioni all’attacco per l’assenza del governo in Aula durante l’intervento del presidente della seconda commissione Vinciullo che ha illustrato il contenuto della norma. “L’intera finanziaria si basa su questo documento, l’assenza del governo è ingiustificabile, un insulto nei confronti del parlamento che rappresenta il popolo siciliano”, è stato il commento di Santi Formica della Lista Musumeci. La discussione generale sulla manovra è stata fissata a martedì prossimo.
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29 Giugno 2016, 19:01