Bagheria, il Tar decide: i negozi possono aprire la domenica - Live Sicilia

Bagheria, il Tar decide: i negozi possono aprire la domenica

Revocato il provvedimento del sindaco
NEL PALERMITANO
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BAGHERIA (PA) – I negozi di Bagheria, centro alle porte di Palermo, potranno tenere alzate le saracinesche anche la domenica. Lo ha deciso la seconda sezione del tribunale amministrativo regionale (Tar), che nelle scorse settimane ha accolto il ricorso presentato da Confcommercio Palermo, presieduta da Patrizia Di Dio, insieme alla ditta Alioto spa, contro l’ordinanza sindacale del 6 giugno 2020 che ha obbligato alla chiusura domenicale gli esercizi commerciali, motivata a suo tempo con la necessità di ridurre i rischi di diffusione del Covid. Per il Tar, il Comune, entro trenta giorni, avrebbe dovuto prendere in esame l’istanza di revoca con un provvedimento espresso e motivato e che in caso di perdurante inerzia sarebbe stato nominato un commissario ad acta entro trenta giorni.

Il risultato è stato la revoca del provvedimento del sindaco di Bagheria, comunicato oggi dalla prefettura, fa sapere in una nota Confcommercio.

“Abbiamo ripristinato la legalità – scrive l’associazione – tutelando i diritti dei commercianti, che erano stati costretti per decine di domeniche a tenere chiusi i loro negozi”.

L’ordinanza era stata reiterata più volte (con l’eccezione di alcune domeniche nei periodi di Pasqua e Natale) nonostante non fosse più in alcun modo giustificata in seguito al miglioramento della situazione epidemiologica, tanto è vero che a livello nazionale erano già state eliminate le restrizionI dovute alla situazione sanitaria: per questo motivo Confcommercio Palermo ha prima presentato una istanza di revoca e successivamente, vista la perdurante assenza di riscontro da parte del sindaco, ha fatto ricorso al Tar, assistita dagli avvocati Alessandro Palmigiano e Ornella Sarcuto. Il Comune è stato condannato al pagamento delle spese legali.

“Era doveroso schierarci al fianco dei commercianti bagheresi – dice la presidente Di Dio – che hanno dovuto subire, unici in Italia, gli effetti di un provvedimento che non aveva più alcun fondamento e che ha aggravato una situazione già resa difficile dalla crisi economica e sanitaria”.


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